Il Natural Gas ha chiuso la settimana in forte ribasso (-1,89%) a quota $3,161. Dopo un inizio settimana tutto al rialzo, che ha portato le quotazioni a segnare il massimo nella seduta di martedì 9 ottobre a $3,368, le quotazioni hanno intrapreso la strada del ribasso andando a segnare il minimo settimanale venerdì 5 ottobre a $3,138. Nonostante la chiusura sia stata molto vicina ai minimi, la settimana è stata al rialzo.
Come scrivevamo alla chiusura di settimana scorsa (Ottima settimana per il Natural Gas che ha creato i presupposti per un ulteriore allungo)
La resistenza in area $3,0469 è stata rotta in chiusura settimanale e adesso le quotazioni sono dirette verso il II° obiettivo di prezzo in area $3,429.
Solo una chiusura settimanale inferiore a $3,0469 metterebbe in crisi lo scenario rialzista.
Nulla è cambiato.
Qualcuno potrebbe chiedersi: Il cambiamento climatico richiederà un drastico passaggio alle energie rinnovabili? Non è detto o, almeno, è su questo che scommettono le grandi compagnie del settore Oil che prevedono un aumento a ritmo serrato della richiesta di Natural Gas nel corso dei prossimi decenni.
R.D. Shell, Total, BP: le maggiori compagnie attive nel settore energy si stanno adoperando sempre di più per investire nel business delle energie pulite come quella eolica o quella solare o nello sviluppo della tecnologia alla base delle autovetture elettriche, ma a fronte di cotanto impegno continuano a riconoscere a Petrolio e Natural Gas un ruolo più che importante per soddisfare la richiesta di energia e prodotti petrolchimici negli anni a venire.
Il concetto è chiaro e, se ancora non lo fosse, ci pensa l’a.d. di Shell Ben van Beurden a schiarirci le idee affermando che: “… il core business di Shell è, e sarà ancora nel prossimo futuro, molto Petrolio e molto Gas, soprattutto il Gas…”.
La richiesta globale di Natural Gas crescerà del 2% all’anno entro il 2035, secondo gli analisti di Shell.
Natural Gas: proiezione rialzista in corso calcolata sul time frame settimanale
