Multa fino a 173 euro per questo comportamento alla guida spesso ritenuto lecito, ma in realtà vietato dalla legge

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Il Codice della Strada prevede una serie di norme che regolano la circolazione stradale. Vi è un titolo, il V, dedicato alle norme comportamentali che gli automobilisti devono rispettare alla guida. Tali norme sono necessarie per la sicurezza delle persone. Una circolazione stradale disordinata, in cui gli automobilisti violano le norme comportamentali, infatti, crea grandissimi rischi per la salute delle persone.

Tra le norme di comportamento non ci sono solo quelle che regolano l’atto di guidare in sé. Vi sono anche previsioni che disciplinano aspetti connessi alla guida effettiva. Per portare un esempio, vi sono molte disposizioni riguardanti le aree dedicate alla sosta e al parcheggio. Particolarmente interessante in questo senso è l’articolo 7 comma 1 lettera f del Codice della Strada. Particolarmente interessante perché regola una questione con la quale gli automobilisti si confrontano quotidianamente.

Il comportamento vietato

Questa norma prevede che il Sindaco, con ordinanza e previa deliberazione della Giunta, possa destinare una serie di aree a parcheggio delle automobili. Nel fare questo può subordinare la sosta al pagamento di una somma da riscuotere utilizzando dispositivi di controllo della durata della sosta. La sosta stessa può anche non essere custodita. La norma, insomma, si riferisce alle famose strisce blu dei parcheggi gestite dai Comuni. Il Codice della Strada, in caso di sosta senza pagamento, prevede una multa fino a 173 euro per questo comportamento.

La questione è particolarmente interessante perché esiste da molto un equivoco tra gli automobilisti, riguardo le strisce blu. Alcuni credono che quando scade il tempo della sosta pagato dal conducente la multa per divieto di sosta sia illegittima. Secondo questi automobilisti sarebbe sufficiente integrare il pagamento del tempo goduto ma non pagato al Comune, evitando così la sanzione. Altri, invece, ritengono che un biglietto scaduto equivalga all’assenza del biglietto stesso. Questo comporta che un’eventuale sanzione comunale sia del tutto legittima.

Multa fino a 173 euro per questo comportamento alla guida spesso ritenuto lecito, ma in realtà vietato dalla legge

Queste due diverse interpretazioni del problema riflettono, effettivamente, la contraddittorietà della normativa di riferimento. Infatti, esiste una circolare del Ministero dei Trasporti, parere 53284/2015, che spiega che il biglietto scaduto non equivale al biglietto non pagato. Si tratta semplicemente di un inadempimento contrattuale dell’automobilista nei confronti del Comune. Semplificando, sarà sufficiente per l’automobilista, normalmente, pagare al Comune il tempo trascorso in sosta e non pagato evitando la sanzione.

La giurisprudenza, in maniera piuttosto consolidata, ha, invece, un’opinione opposta. In particolare, si è pronunciata di recente la Corte di Cassazione, con ordinanza 7839 del 2022, occupandosi del problema. I giudici hanno spiegato che sostare con un biglietto scaduto sulle strisce blu equivale a sosta in assenza di ticket. Questo comporta che l’automobilista commette un vero e proprio illecito sanzionabile con una multa.

Ci si chiede, allora, quale sia la soluzione. In realtà, la questione rimane piuttosto aperta. Infatti, per quanto le sentenze della Cassazione abbiano la capacità di influenzare i giudici comuni, alla fine questi rimangono liberi di decidere. Alcuni applicano la circolare del Ministero dei Trasporti, altri, invece, l’interpretazione della Cassazione. Lasciando gli automobilisti, spesso, con dei legittimi dubbi riguardo a come comportarsi.

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