Moody’s taglia: darà il tono alla settimana o era già scontato?

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La decisione di Moody’s sul rating dell’Italia era attesa oltre un mese e mezzo fa, poi venne rinviata a fine settembre e al dunque è si è arrivati ad oggi con la scontata bocciatura e l’abbattimento del rating da Baa2 a Baa3.

Sono bastate alcune sedute in cui l’indice ha dato segnali di tenuta per convincere l’agenzia di rating per pubblicare quanto già si sapeva da tempo avesse in animo di fare.

Certo è che se dovesse emergere che i mercati non avessero già scontato la notizia , ovviamente pubblicata da Moody’s nel fine settimana, ci troveremo di fronte a una classica trappola se non per tori per torelli…

D’altronde cosa ci potremmo aspettare da un’ agenzia privata che ha tra i principali azionisti Warren buffet ovvero uno dei principali investitori al mondo?

Quale conflitto di interessi  più clamoroso può esistere?
Chissà forse era già scontato o forse no, fatto sta che se i suoi fondi si fossero già appropriati, nei giorni scorsi, di pesanti posizioni SHORT sull’ Italia e sull’ Europa in generale, ora sarà un gioco da ragazzi sulla scorta del taglio del rating di Moody’s pilotare un ribasso di proporzioni rilevanti.
Chiaro che sono ipotesi di scuola magari un po’ prevenute , ma come non pensarlo?

Nulla è mai certo riguardo alle reazioni dei listini ma come non pensare male quando ti vedi l’Italia, la settima economia al mondo, la 5^ nazione per riserve auree, ai primissimi posti nella graduatoria globale del risparmio privato messa a pari rating con il Portogallo, con tutto il rispetto…sotto il Brasile e appena un filo sopra Turchia, e financo Argentina e Grecia…assurdo!

Tra i dati macro economici in uscita intravediamo pochi elementi in grado di contrastare seriamente la eventuale reazione negativa al taglio di Moody’s. Ripeto non è scontato che i mercati la prendano male ma vediamo quali potrebbero essere i fattori , se esistono, in grado di contro-bilanciare la negatività immessa in circolo da Moody’s.

Lunedì praticamente il nulla…

Martedì è addirittura pericoloso vista la pubblicazione dei dati sull’inflazione tedesca che potrebbero amplificare il delta sullo spread e sui desiderata dei due paesi nei confronti della BCE.

Ecco, forse mercoledì una florida bilancia commerciale italiana potrebbe fungere da freno al più cupo pessimismo eventualmente introdotto da Moody’s.
Sarà giornata ricca di molti dati a livello mondiale e quindi nel caso , che so, i listini USA dovessero reagire in modo importante sarebbe di sollievo anche per la nostra borsa e le borse europee in generale.

Il vero turning point sarà poi giovedì con il dato sulla disoccupazione italiana , di solito non più di tanto significativo come reazione sulle borse, in questo contesto invece una conferma della timida ripresa segnalata il mese scorso avrebbe un grande valore, così come, attenzione, un dato negativo porterebbe forti impulsi alla lettera e rischiosità alle stelle anche sull’obbligazionario italiano.

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