Monitor mercati: dove investire nel secondo semestre?

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Monitor mercati: dove investire nel secondo semestre? L’unica certezza del momento è l’incertezza. Non ne siete sicuri? Paura, anzi, terrore della seconda ondata del virus. Le elezioni USA prossime venture. La ripresa dei consumi asiatici, soprattutto cinesi e giapponesi. La ripresa è vera o finta, e che forma avrà? E Brexit come finirà? E le tensioni geopolitiche tra Cina e America, in cosa sfoceranno? Ma ci sono molte altre incertezze, magari non così evidenti, che aleggiano sui mercati. Quindi, incertezza come regola di questi giorni, settimane e mesi. Ma oggi inizia il secondo semestre dell’anno. E gli investitori si chiedono, senza dubbio, non solo cosa influenzerà i mercati. Ma anche come. E, di conseguenza, quale asset allocation adottare. Quindi, dove investire nel secondo semestre?

Monitor mercati: dove investire nel secondo semestre?

Ci potranno essere oscillazioni ancora forti, sui mercati, ma nessun tracollo stile febbraio-marzo. La volatilità è ancora troppo alta per pensare che il pericolo sia scampato definitivamente. Ed è sempre pronta a rialzare la testa, al minimo problema trattato un po’ troppo superficialmente. Fortunatamente le banche centrali vigilano, e tutte. E hanno fatto sì, finora, che una crisi esterna, una crisi esogena, non si trasformasse in una crisi sistemica. Cosa che invece accadde nel 2008, quando le banche furono le più colpite dalla crisi immobiliare. La vigilanza delle banche centrali, e gli ingenti programmi governativi, faranno rimanere i tassi ai minimi storici. Per lungo tempo. Obbligatorio investire in titoli azionari, nei prossimi anni. O rimanerci adesso, se già si è esposti al settore.

E gli attuali problemi in USA, dall’epidemia di Covid-19 ancora non sotto controllo alle proteste razziali, pongono l’America in una situazione non facile. Nonostante l’attivismo della FED e del governo federale, con i massicci programmi di aiuti intrapresi finora. Non solo. All’inizio di novembre ci sono le elezioni USA. Incerte per tanti motivi. Quindi a livello di mercato gli USA potrebbero essere da non preferire. Irrinunciabili, ma non il top dell’investimento. Meglio Europa e mercati emergenti. Migliori gestioni della crisi pandemica e maggiore stabilità politica. Quindi meno incertezza. Sembra paradossale, ma è così.

Altre cose interessanti

La recente cavalcata dei titoli value potrebbe rendere adesso nuovamente attraenti i growth. E l’oro, non come bene fisico, ma rappresentato dai titoli dei produttori e raffinatori del bene, assorbirebbe il rischio macro a livello globale. Nel reddito fisso, sovrappesare l’Europa, sia core che periferica. Questo perché l’Europa a trazione femminile (Lagarde, von der Leyen e Merkel) pare andare tutta nella stessa direzione. Infine, uno sguardo positivo all’estremità del mondo, sul Giappone. Perché? L’enorme liquidità delle società giapponesi. Liquidità che gli consentirà di investire sia in spese spurie che in ricerca e sviluppo. E che gli consentirà di distribuire dividendi. Cose, queste, che potranno fare più di qualunque altra società sul pianeta.

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