Molti sottovalutano questo sintomo che potrebbe essere l’anticamera di un feroce tumore alle ossa

tumore alle ossa

Uno dei tumori alle ossa più aggressivi è l’osteosarcoma.
In Italia si contano circa 700 nuovi casi di tumore alle ossa ogni anno, con un’incidenza di 1 caso ogni 100.000 abitanti. L’osteosarcoma rappresenta il 20-25% di tutti i tumori alle ossa.

Le cause responsabili dell’insorgenza di questo tumore sono ancora sconosciute.
Sappiamo solo che vi è una correlazione con lo sviluppo delle ossa in età adolescenziale. Infatti, la maggior parte dei casi si riscontra in età pediatrica e giovanile adulta.

In altri casi, anche l’esposizione prolungata a radiazioni ed alcune anomalie genetiche specifiche, possono provocare l’insorgenza dell’osteosarcoma.

Tuttavia, ancora molti sottovalutano questo sintomo che potrebbe essere l’anticamera di un feroce tumore alle ossa

Come riporta l’AIRC, il sintomo che potrebbe essere la spia di un osteosarcoma è il dolore all’osso colpito dal tumore. Oltre a questo, potrebbero manifestarsi gonfiore e tumefazioni.
Col passare del tempo, il tumore potrebbe indebolire talmente tanto l’osso da provocare addirittura fratture cosiddette patologiche.

Dal momento che i sintomi sono abbastanza comuni, potrebbero avere diverse cause e non è il caso di allarmarsi. Meglio però rivolgersi ad un medico se il dolore e l’infiammazione persistono.
In questo caso, dopo la visita, potrebbero essere necessari degli esami più approfonditi.
Tra questi rientrano la radiografia della zona interessata, la scintigrafia ossea, la PET o la risonanza magnetica.
Questi ultimi esami sono fondamentali per stabilire l’origine della lesione rilevata con radiografia, e per capire la diffusione di eventuali metastasi.
La biopsia ossea, tuttavia, permette di diagnosticare con certezza la presenza di un cancro.

Vediamo come ora come si cura l’osteosarcoma

Quindi ancora in molti sottovalutano questo sintomo che potrebbe essere l’anticamera di un feroce tumore alle ossa. Come per tutte le altre forme tumorali, anche in questo caso, è importante intercettare il cancro in uno stadio primordiale.

In questo modo, alcune delle strategie per curare l’osteosarcoma, come la chirurgia e la chemioterapia, potrebbero essere più efficaci.
Nella chirurgia si sono fatti enormi passi da gigante negli ultimi decenni, grazie ai progressi nella diagnosi precoce ed all’introduzione di farmaci più efficaci.
Infatti, ora è possibile rimuovere solo la parte malata dell’osso e sostituirla con protesi o con altri innesti di tessuto osseo.
I cicli di chemioterapia, invece, di solito si svolgono prima e dopo l’intervento chirurgico.
Recentemente, sono in fase di studio alcune terapie immunomodulanti, che spronano il sistema immunitario del paziente a distruggere il tumore.
I risultati non sono ancora, purtroppo, incoraggianti per via della complessità genetica dell’osteosarcoma.

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