Molti si arrabbiano, ma se i bambini non mangiano verdure non è per capriccio

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Nei nostri articoli precedenti ci siamo spesso occupati del perché i bambini facciano i capricci per mangiare verdure. Eppure molte verdure, tra cui i cavolacei, sono utilissimi per la salute. Per esempio, abbiamo visto che cavolo mangiare per ridurre il colesterolo e la glicemia nel sangue. Ci siamo anche occupati dei cavolfiori e del loro effetto sulla tiroide. Addirittura, la forma dei cavoli nasconde una straordinaria struttura geometrica da rendere unica una semplice insalata. Diversi studi sono stati pubblicati sull’argomento. Ora gli scienziati ci spiegano perché i bambini non amino mangiare “verde”. Così scopriamo che, molti di noi si arrabbiano, ma se i bambini non mangiano verdure non è per capriccio.

Il cavolo fiorito

Il cavolo ha assunto su di sé, nel corso del tempo e delle diverse culture, numerosi significati, allegorici, proverbiali, didascalici. Per esempio, il cavolo è sempre stato considerato un cibo per una mensa povera. A questo si associa la frase di “non vale un cavolo” per indicare una cosa priva di valore. Tutti sappiamo di non essere nati sotto un cavolo, eppure qualcuno ancora non si dà pace. O il detto, non c’entrare come il cavolo a merenda, a dire un essere fuori luogo o fuori tempo, giacché il cavolo a merenda proprio non ci va.

Molti si arrabbiano, ma se i bambini non mangiano verdure non è per capriccio

È noto che a molte persone (adulti e bambini) non piacciano le verdure, soprattutto quelle appartenenti alla famiglia Brassica che comprende cavolfiori, rape, broccoli e cavoletti di Bruxelles. In uno studio appena pubblicato (Frank D et al, 2021) si è andati a investigare le ragioni di queste preferenze. In bocca, gli enzimi presenti in queste verdure e nei batteri presenti nella saliva possono produrre odori sgradevoli e sulfurei.

I ricercatori hanno scoperto che i livelli di questi composti volatili sono simili nelle coppie genitore-figlio. Se un bambino non ama le verdure, molto probabilmente anche uno dei due genitori non le apprezza. Attraverso una strumentazione sofisticata i ricercatori hanno isolato i composti volatili presenti nei vegetali e li hanno proposti a un gruppo di volontari (98 coppie genitori-figli), singolarmente. È emerso che il composto volatile meno apprezzato era il dimetitrisolfuro, un composto dall’odore di uovo marcio.

Dopo questo passaggio hanno unito campioni di saliva con polvere di cavolfiore e hanno monitorato la produzione di composti volatili nel tempo. Le verdure Brassica contengono un composto chiamato S-metil-ʟ-cisteina solfossido, che produce potenti odori sulfurei quando agisce su batteri del microbioma della bocca. Da qui il senso di disgusto verso questa e altre verdure.

Non arrabbiamoci troppo se i nostri figli non mangiano verdura: forse non si tratta semplicemente di capricci.

Approfondimento

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