Molti non la conoscono, ma questa è un’ottima pasta da comprare al supermercato per dei primi cucinati a regola d’arte

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La pasta secca è un ingrediente che è immancabile nelle dispense degli italiani. A differenza di quanto si pensa, però, non tutti sanno distinguerne una di qualità superiore rispetto ad una di fascia mediocre. Per questo oggi stiliamo una piccola guida che ci permette di andare a fondo a questo tema. Fra le altre cose, sfatiamo anche un mito che purtroppo spesso colpisce un certo formato di pasta. Infatti, molti non la conoscono, ma questa è una superba pasta presente al supermercato ed è perfetta per tutte le tasche. Scopriamo insieme di che cosa si tratta e qual è il motivo per cui non è così popolare.

Cosa guardare per assicurarsi un ottimo acquisto

Prima però vediamo quali sono le caratteristiche da verificare per comprendere meglio ciò che si inserisce nel carrello. Come sempre, il primo step è guardare l’etichetta e accertarsi della provenienza del grano. Questo, preferibilmente, dovrebbe essere italiano o, al massimo, europeo, dato che ci sono delle normative molto stringenti per trattarlo, soprattutto per quanto riguarda il glifosato. Un altro modo per assicurarsi di acquistare una buona materia prima, consisterebbe nello scegliere quella che presenta la dicitura “trafilata a bronzo”. La denominazione si riferisce infatti a un processo molto lungo e svolto a basse temperature, che conferisce al prodotto un gusto e una consistenza più gradevole al palato. Inoltre, permette di conservare al meglio tutti i nutrienti che sono presenti al suo interno.

Molti non la conoscono, ma questa è un’ottima pasta da comprare al supermercato per dei primi cucinati a regola d’arte

Una volta che si è consapevoli di come scegliere la materia prima, si può poi passare al formato. Come abbiamo già spiegato, ogni tipo di preparazione ne predilige uno a sé. In generale, però, le tanto bistrattate penne lisce sono considerate dagli chef una scelta più azzeccata nella maggior parte dei casi. Uno dei principali motivi è che i righi rappresentano un ostacolo per una cottura uniforme. Inoltre, quando il rigo viene poi messo a contatto con la salsa, tende a sgretolarsi più facilmente e a rendere il risultato finale maggiormente ricco di amido. Questo ragionamento non è valido però in alcuni casi. Ad esempio, nella preparazione di un’amatriciana questo spappolamento va ad emulsionare la parte grassa rilasciata dal guanciale, rendendo il risultato finale più bilanciato.

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