Molti ignorano che questa spezia presente nelle nostre cucine è un grande alleato contro l’Alzheimer

Alzheimer

La malattia di Alzheimer (AD) è la malattia neurodegenerativa più comune negli anziani. È caratterizzata da morte neurale (neurodegenerazione) e dal declino di memoria e apprendimento, causata dall’accumulo di beta-amiloide (Aβ) e dalla formazione di grovigli neurofibrillari intracellulari. In varie occasioni abbiamo avuto modo di affrontare l’argomento legato all’Alzheimer. Abbiamo visto che l’assunzione di specifiche vitamine o di omega-3 può in qualche modo prevenire o rallentare la malattia.

Una pletora di studi sta mettendo in evidenza che i nutrienti presenti in quel che mangiamo concorrano in maniera determinante a influenzare il decorso della demenza. Per esempio, molti ignorano che questa spezia presente nelle nostre cucine è un grande alleato contro l’Alzheimer.

Profumo regale

La traduzione latina di “profumo regale” è Ocimum Basilicum. L’Ocimum Basilicum altro non è che il basilico che utilizziamo quotidianamente nei nostri piatti per il suo intenso profumo. Secondo Plinio è una pianta magica che tuttavia può perdere i suoi effetti se la si tocca o si taglia con il ferro. La si deve cogliere, invece, per mantenere inalterate le sue proprietà magiche, con la mano sinistra e la luna crescente. Inoltre, sostiene Plinio, costituisce un rimedio contro le punture degli scorpioni di terra.

Per essere meno poetici e più pragmatici, il basilico contiene un’enorme quantità di composti che vengono utilizzati nell’industria cosmetica, alimentare e farmaceutica e che gli conferiscono proprietà antiossidanti e antimicrobiche. Tra questi composti menzioniamo il fenchol, presente anche in altre piante, ma abbondante nel basilico che, come vedremo, potrebbe esser prezioso per il nostro cervello.

Molti ignorano che questa spezia presente nelle nostre cucine è un grande alleato contro l’Alzheimer

In un articolo appena pubblicato (Razazan A et al, 2021) i ricercatori hanno scoperto che il fenchol presente nel basilico sembrerebbe ridurre la neurotossicità caratteristica della malattia di Alzheimer.

Già in passato avevamo sottolineato come l’intestino agisca come un secondo cervello all’interno del nostro organismo. I batteri presenti nel nostro intestino e che costituiscono il microbioma producono dei metaboliti chiamati acidi grassi a catena corta (SCFA) i quali contribuiscono alla salute del cervello. Lo studio è partito dall’osservazione che le quantità di SCFA presenti nel cervello diminuiscono con l’incedere dell’Alzheimer.

I ricercatori hanno scoperto che gli SCFA possono essere utili per proteggere i neuroni dall’azione neurotossica dell’Aβ associata all’Alzheimer. Partendo da questa scoperta, hanno cercato un composto naturale (tra circa 144 mila) in grado di mimare l’azione degli SCFA.

Il fenchol, il composto che conferisce il caratteristico odore aromatico del basilico, è risultato essere la migliore alternativa agli SCFA. Il fenchol è in grado di ridurre la tossicità della beta amiloide non funzionante e di agire su alcune cellule dannose per il cervello.

Sono necessarie altre ricerche che possano confermare il ruolo del fenchol presente nel basilico e capire i meccanismi fini con cui agisce. Eventualmente bisognerebbe confrontare gli effetti ottenuti con il basilico con gli effetti ottenuti, per esempio, dal composto Fenchol purificato in pastiglia. Ancora una volta, vediamo che la scienza avanza a piccoli passi, entusiasmanti e ricchi di speranza.

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