Molti aspetteranno una rendita integrativa o un capitale, ma si ritroveranno probabilmente con un pugno di mosche

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Molti aspetteranno una rendita integrativa o un capitale, ma si ritroveranno probabilmente con un pugno di mosche. “C’era una volta” era il popolare incipit delle fiabe che tutti abbiamo letto da bambini. Esopo, Fedro, La Fontaine, i fratelli Grimm, Andersen… Quella che vogliamo raccontarvi oggi è anch’essa una storia. Ma con un finale che non è il classico “e vissero tutti felici e contenti”. Tutt’altro. Anzi, potrebbe essere una versione dark di una delle fiabe dei fratelli Grimm. Una storia da far rabbrividire. Perché? Perché stiamo per raccontarvi una storia fatta di polizze, promesse false e aspettative che non si realizzeranno. La storia di coloro che aspetteranno una rendita integrativa o un capitale, ma si ritroveranno probabilmente con un pugno di mosche.

La storia che vi vogliamo raccontare riguarda casi reali. Casi di persone che hanno sottoscritto polizze vita miste con compagnie assicurative. In un’epoca in cui gli assicuratori giravano per città, cittadine e paesi con la cartellina sotto il braccio. E promettevano una rendita mirabolante. Minimo il 4%. E qualche volta fino al 10%. Per contratti a volte anche grossi. E che magari riguardavano diversi membri della stessa famiglia. A cui veniva addirittura fatto cadere dall’alto che gli si faceva un favore ad includerli nelle polizze.

Molti aspetteranno una rendita integrativa o un capitale, ma si ritroveranno probabilmente con un pugno di mosche

Bene, che cosa è successo in molti casi? Sono successe due cose fondamentali. La prima è che qualcuno ha avuto bisogno del capitale prima che scadesse la durata della polizza sottoscritta. E che potesse essere erogata una qualunque rendita. In questo caso, apriti cielo e spalancati terra! Come minimo c’è l’irreperibilità di qualcuno dall’altra parte del telefono. Se ci si reca presso l’agenzia a cui faceva riferimento il piazz… pardon, l’agente assicurativo, ovviamente non c’è.

E bisogna prendere appuntamento. Appuntamento che chiaramente viene disatteso più volte. Se si riesce alla fine a parlarci, manca sempre qualche documento. E poi alla fine si scopre che non verrà chiaramente restituito tutto il capitale. Perché c’era quella clausola nascosta… Ma, nel frattempo, agente, agenzia e compagnia assicurativa le loro laute commissioni se le sono prese. E se poi c’è bisogno di soldi, magari la compagnia può fare un finanziamento…

La seconda cosa che è successa è che chi ha avuto la fortuna di arrivare alla fine del contratto si è trovato con un pugno di mosche. Già, proprio così. Perché quando gli è andata bene ha riavuto il capitale. Ovviamente svalutato dell’inflazione della durata del contratto. Minimo di una decina d’anni. Non di rado anche di 20-25 anni. E quando gli è andata male ha riavuto meno di quanto abbia versato nel corso del tempo.

Perché anche qui c’era la fottuta clausola. Clausola per cui niente rendita. Al massimo il capitale. Se va bene. E con calma, senza fretta. E considerato anche che Giove era in congiunzione con Saturno, che porta parecchia sfiga, ecco servita la fregatura. Niente rendita, spesso. Oppure qualcosa di risicato. Ma anche in questo caso, nel frattempo, agente, agenzia e compagnia assicuratrice si sono prese le loro laute commissioni.

Dove erano, e dove sono, gli enti di controllo?

Quella che vi abbiamo raccontato è una storia generica. Ma che prende spunto da storie vere. Che fanno capo soprattutto ad una compagnia assicurativa. Tante roboanti promesse di guadagno. Che all’atto pratico, però, erano fuffa. Aria fritta. Vuoto totale. Quindi, da cittadini, lavoratori, investitori e gente del mestiere ci chiediamo una cosa.

Dove era e dove è la CONSOB, che permette situazioni del genere? Dove era e dove è l’IVASS, che dovrebbe sovrintendere a queste situazioni? Si sono girate dall’altra parte, come nei casi Cirio e Parmalat? O di MPS, Banca Etruria e delle banche venete? Poi vendute per 1 euro a Intesa Sanpaolo? Crediamo che sia giusto che ci sia un controllo migliore e più approfondito. Se si promette una rendita, quella deve essere. Non ci devono essere trucchi né inganni. Se succede altrimenti, chi sgarra deve essere punito. E severamente.

Chiudiamo con un’esortazione multipla. Evitate di avere a che fare con le assicurazioni se non per il ramo danni. Evitate di sottoscrivere prodotti opachi e costosi. Categoria in cui cadono anche i fondi di investimento e le GPF. Come abbiamo già scritto in un altro articolo. Se volete investire, vi conviene un investimento passivo come un ETF. Nessun trucco e nessun inganno. Commissioni basse e chiare. E replica pedissequa dell’indice. E alla via così!

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