Merkel verso fine ciclo, Germania ed Europa pure?

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Sotto la copertura del pacioso volto femminile di Angela Merkel nel ruolo di cancelliera la Germania in questi anni ha provato a prendersi la rivincita in campo economico delle pesanti sconfitte accusate nel ‘900 in ambito militare.

In un ‘era in cui la disparità tra i sessi produce senz’altro ancora discriminazioni a carico delle donne ma nel contempo fatta  eccezione per alcune “caricature “ cinematografiche in stile “Il diavolo veste Prada” le ritiene e a prescindere più buone e propense a comportamenti corretti ed equi, il ruolo di Angela Merkel donna al vertice della Germania ha contribuito fortemente ad annacquare le valutazioni di quanto di negativo  la Germania ha realizzato in Europa dalla nascita dell’euro in poi.

Di fatto l’unica cosa certa è che la Germania ha avuto in questi anni un disavanzo favorevole della bilancia commerciale che nessun altro paese ha avuto.
E sempre senza che la UE facesse rispettare i parametri e tanto meno applicasse le sanzioni dovute!
Dovute ancora di più, considerato che  molti partner sono soffocati da livelli di disoccupazione sconosciuti nel paese della Merkel ma cosa ancora più grave mai verificatisi prima dell’entrata in vigore dell’euro.

Euro quindi moneta miscuglio che ha come fatto certo contribuito a zavorrare quello che viceversa, rimanendo con le valute nazionali, sarebbe stato un super marco, consentendo alla Germania di aumentare esponenzialmente le proprie esportazioni in area UE.

Situazione tanto fastidiosa e Berlino-centrica da convincere i pragmatici inglesi, che pure saggiamente si erano tenuti sterlina e sovranità monetaria, ad abbandonare democraticamente anche l’Unione Europea.

UE che ha consentito da anni ad Angela Merkel di esportare fuori da ogni limite teoricamente imposto dai trattati in vigore:

– ben 244,7 miliardi di surplus commerciale nel solo 2017!

– Export che pesa per il 43% del PIL tedesco!

– addirittura 169,2 miliardi di surplus con la sola area UE!

Questi alcuni dati che dimostrano l’irragionevolezza di un mantenimento ulteriore dello status quo.
Un ‘Europa siffatta, a immagine e somiglianza della Germania e dei suoi desiderata, allarga ogni giorno di più la forbice tra  quella che dovrebbe essere una casa comune e quello che invece è il parco giochi della nazione dominante che si trincera dietro il faccino serioso della sua capa Angela Merkel.

La stessa Merkel che proprio in questa ore ha annunciato che questo sarà il suo ultimo mandato.

Trovare un sostituto all’altezza ma viste le premesse forse sarebbe meglio dire una sostituta non sarà per nulla facile. Il fatto di scrivere che la Merkel sia stata “usata”(col suo tacito benestare sia chiaro) non vuole assolutamente dire negare le sue grandi capacità politiche e di rappresentanza.
Ma proprio per il suo grande fiuto politico la sue anticipate dichiarazioni di abbandono debbono fare leggere anticipatamente quello che potrebbe accadere.

Nonostante gli esiti favorevoli del ciclo economico tedesco infatti anche dalle parti di Berlino di  Amburgo e fino a Monaco  di Baviera il malcontento sta montando come dimostrano gli ultimi esiti elettorali.
La ricchezza che sta maturando in Germania non è, come al solito, ben distribuita e una larga fetta di popolazione aspira a un cambiamento.
Gli aneliti nazionalisti non si sono mai sopiti.

Tante possibilità montanti dunque che dopo la Merkel proprio nel paese che più ne ha beneficiato l’Europa venga seriamente messa in discussione.

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