Mercati Usa: ancora in fase ribassista?

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Tra gli scettici sull’economia e i Mercati Usa anche Jeffrey Gundlach che considera l’S&P 500 ancora in una fase ribassista.

Le previsioni di Gundlach

“Bond King”  è il primo a dichiararsi sorpreso per quanto fatto dalla Fed. L’amministratore delegato di DoubleLine Capital, infatti, ha ricordato come dagli iniziali due rialzi dati praticamente per certi, si sia passati ad un 0 per il 2019. Non solo, potrebbe addirittura essere confermato anche per il 2020. Non più tardi di dicembre 2018, in molti temevano addirittura un terzo rialzo, qualora l’economia Usa avesse rischiato di infiammarsi troppo. Un comportamento che lo stesso Gundlach ha definito non è rassicurante.

Mercati USA: inversione a U

Il motivo? Evidentemente, fa notare l’esperto, il mercato è ancora in una fase ribassista. Una fase che, come sembra, necessita di strategie per uno stimolo ulteriore. Non solo, ma sempre Gundlach ricorda che anche le motivazioni che hanno spinto alla scelta di una cautela estrema non lo convincono. Infatti, stando a quanto evidenziato da Gundlach, il governatore Jerome Powell ha posto sul banco degli imputati anche il calo del petrolio. Peccato che, però, da dicembre, il greggio abbia registrato tutto sommato una fase rialzista.

Le ragioni

Che sia stato il presidente Donald Trump a premere affinchè ciò avvenisse? Oppure le crescenti paure per l’Europa con una Brexit che si sta trasformando da dramma in farsa? Non è da escludere che anche la Cina, o la curva dei rendimenti siano un elemento zavorrante per l’economia mondiale in fase di rallentamento. Un rallentamento ormai innegabile. Anche perché riconosciuto da tutti.

La view di Goldman Sachs sui Mercati USA

Recentemente anche Goldman Sachs ha deciso di guardare all’economia Usa e a quella mondiale. Ma con un approccio molto più rassicurante. Secondo la banca di investimenti, infatti, alcune incertezze come quelle rappresentate dai dazi potranno essere risolte. Sarà allora il primo passo per un rilancio anche dell’economia cinese.

Ma a spaventare gli animi è stata anche l’inversione della curva dei tassi. Il rendimento del taglio a tre mesi è risultato essere superiore rispetto a quello dei dieci anni. Un avvenimento che, solitamente, prelude a una recessione. Ma non secondo Janet Yellen. L’ex numero uno della Fed tra il 2014 e il 2018 conferma il rallentamento economico anche per Washington, ma non teme la recessione. Secondo la sua opinione, infatti, questo evento potrebbe invece segnalare la necessità di un taglio dei tassi d’interesse

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