Mercati tra sentenze ed Exit Strategy: quale futuro?

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Prontuario-intervista


di Dott. Gian Piero Turletti Staff di Proiezionidiborsa

 

QUALI SONO, A SUO AVVISO, GLI AVVENIMENTI PIU’ RECENTI CHE HANNO INFLUENZATO I MERCATI?

Intanto, va chiarito preliminarmente, che la questione della recente sentenza della consulta sul legittimo impedimento, tema molto dibattuto in questi giorni, a mio avviso non ha avuto alcun particolare impatto sui mercati.

Lo chiarisco, perché su questa sentenza si sono dette molte cose, anche a proposito dei possibili risvolti finanziari, e delle possibili ripercussioni sulla tenuta dell’esecutivo.

Va, al riguardo, osservato che anche gli altri mercati hanno avuto analogo andamento ribassista, e questo in fondo dimostra la tesi della non rilevanza della sentenza.

Altre sono state le ragioni del ribasso dei listini azionari, a mio avviso

 

A COSA SI RIFERISCE IN PARTICOLARE?

Distinguerei tra ragioni economiche e ragioni maggiormente riconducibili all’analisi tecnica.

Semplificando, possiamo dire, come ho avuto modo di ricordare anche in precedenti interventi, come i mercati siano caratterizzati da alcune ciclicità, che spesso ne condizionano le sorti, come e più delle situazioni economiche.

Mi riferisco, in questo caso, al famoso detto anglosassone del sell in may and go away.

A parte la semplificazione del detto, va riconosciuto che la ciclicità che esprime ha sicuramente avuto modo di impattare sull’evoluzione ciclica del periodo in corso.

I mercati provenivano da un rialzo, talora anche consistente, e tale ciclicità ha quindi dato luogo ad un’inversione ribassista sui principali mercati azionari.

Unitamente a tale elemento ciclico, va poi richiamata la presenza, in coincidenza/prossimità dei top di maggio, di elementi resistenziali di un certo rilievo che, anche sul piano grafico, hanno dato forza all’ipotesi ribassista dei listini.

 

E LE RAGIONI PIU’ DIRETTAMENTE ECONOMICHE?

Va, in tal senso, prestata particolare attenzione alla politica di quantitative easing che le principali banche centrali hanno messo in atto da tempo.

In pratica, ad esempio, la FED ha acquistato titoli obbligazionari per importi elevati, e la sottostante dinamica è stata quella non tanto di destinare tali risorse all’economia, se non in parte, ma soprattutto quella di sostenere i mercati finanziari.

Proprio per questa ragione, le parole di Bernanke, che indicano la possibilità di una cosiddetta exit strategy, a mio avviso hanno inciso soprattutto negli ultimi giorni di quotazione.

 

COSA FARE, QUINDI, IN OTTICA DI LUNGO TERMINE SUI MERCATI AZIONARI?

Naturalmente, l’investitore di lungo termine, il cosiddetto cassettista, deve sempre tener presente che quando acquista un titolo azionario, lo fa ad un determinato prezzo, ed è fondamentale capire se il prezzo cui acquista sia sotto o sopravalutato, rispetto al valore effettivo, intrinseco del titolo.

In tal senso, alcuni fondamentali modelli econometrici, in primis proprio quello della Fed, evidenziavano comunque un valore di sconto implicito nei principali listini azionari.

Si pensi che per raggiungere quotazioni di equilibrio, tale modello indica che i tassi americani sul decennale dovrebbero più che raddoppiare.

 

E QUINDI, COME SI GIUSTIFICANO LIVELLI A SCONTO DEI LISTINI CON LE DINAMICHE RIBASSISTE DI QUEST’ ULTIMO PERIODO?

La dinamica che lega l’analisi fondamentale ai listini azionari non funziona nel senso che se i listini sono a sconto, allora le quotazioni non fanno altro che salire, e viceversa.

Tutti i mercati, da sempre, conoscono fasi in linea con il trend principale e fasi, invece, correttive, che sono proprio quelle che consentono agli investitori di entrare con maggior semplicità sui titoli.

Chi segue l’analisi fondamentale non deve guardare l’andamento a breve dei listini, ma seguire un’ottica pluriennale, di lungo termine, acquistando quando i prezzi convengono, cioè a sconto, per attendere la vendita in caso di quotazioni a premio.

Questo implica, necessariamente, che possano esserci anche fasi ribassiste che possono talora scoraggiare gli investitori, ma un vero investitore considera se il prezzo è a premio o a sconto, non se i mercati salgono o scendono.

 

E PER CHI, INVECE, ANCHE PER OTTIMIZZARE LA TEMPISTICA, VOLESSE CERCARE DI SEGUIRE ANCHE L’ANALISI TECNICA O CICLICA?

Da questo punto di vista, direi che si sta approssimando un’importante prova del nove.

Consideriamo alcuni elementi di fondo, per meglio capire la situazione.

I principali mercati azionari occidentali, considerando anche barre a time frame settimanale, sono in coincidenza/prossimità con rilevanti supporti dinamici di medio/lungo.

Il Top or bottom ha generato, su time frame trimestrale, segnale di inversione rialzista su diversi listini, quindi parrebbe esprimere una tendenza di continuazione rialzista del trend di fondo, ma al momento a tale quadro rialzista si oppone il time frame mensile, nonché la posizione assunta rispetto alla griglia di Attila mensile e trimestrale.

Abbiamo, quindi, una serie di elementi di potenziale inversione rialzista, unitamente ad un serie di elementi potenzialmente ribassisti.

A mio avviso, proprio per questo motivo il prossimo mese di luglio si rivelerà fondamentale per capire i futuri destini delle borse.

Le configurazioni assunte dai principali listini nel mese di luglio, chiariranno se, come da frattale, continuerà la fase rialzista di medio/lungo in corso, o se i mercati andranno incontro a successivi storni.

 

E L’OBBLIGAZIONARIO?

Unitamente alle analisi sui listini azionari, sui quali spesso ci distinguiamo, noi di proiezionidiborsa.com, per cogliere trend che gli altri ancora non scorgono, va detto, intanto, che anche gli andamenti dei principali mercati obbligazionari ci hanno spesso dato ragione.

Personalmente, avevo dato indicazioni di strong buy sull’obbligazionario italiano, in piena crisi del governo Monti, quando tutti gridavano allo sfascio, ed i fatti mi hanno dato ragione.

Parimenti, credo di essere stato tra i pochi ad individuare i massimi sul bund, ed in generale, quindi, sull’obbligazionario, quando invece ancora tutti vedevano rialzo.

Ancora una volta i fatti mi hanno dato ragione.

 

Per quanto riguarda le prospettive, quindi, dell’obbligazionario, intanto mi pare evidente che le recenti dinamiche ribassiste, hanno impattato sulla struttura della curva dei tassi, con conseguenti rialzi.

Conviene quindi ancora acquistare o è preferibile vendere?

A mio avviso, i principali livelli/occasione per acquistare/vendere, in particolare ottica di medio/lungo, si sono già verificati, nel senso che sono occasioni che si presentano solo in rari momenti, ed è appunto stata mia cura segnalarle, sia in prossimità di minimi storici rilevanti, sia in prossimità del recente massimo.

In mezzo, per così dire, è presente un’area grigia, in cui le quotazioni si muovono, che va definita molto attentamente step by step, ed in cui l’efficacia statistica dell’analisi tecnica è meno efficace.

Nonostante questo, possiamo ad esempio notare come usando un grafico a barre settimanali, sul btp future si sia rotto, proprio nella settimana in corso, un rilevante livello di supporto dinamico, che transitava in area 112, ed il medesimo grafico evidenzia un primo rilevante obiettivo e supporto in area 104, entro i primi di agosto.

Tuttavia, occorre prestare attenzione ad eventuali inversioni sopra la principale resistenza dinamica, attualmente intersecante area 112, sopra il quale il precedente quadro ribassista sarebbe archiviato.

 

Analoga situazione riguarda il bund future.

Dopo aver rotto al ribasso un rilevante supporto dinamico posto in area 144, il trend ribassista potrebbe proseguire anche per diversi mesi, con obiettivo in area 131,5, entro novembre.

Tuttavia, il quadro va seguito step by step, monitorando attentamente potenziali inversioni rialziste, sopra la resistenza dinamica, attualmente intersecante area 144.

 

Naturalmente, questi livelli interessano anche gli investitori in titoli di stato, poiché in prossimità di tali livelli, tendono a formarsi anche i minimi e massimi dei titoli di stato dei relativi paesi.

 

Con l’occasione un consiglio agli investitori in titoli di stato di paesi dell’eurozona.

Ricordo che sono in vigore, per tutti i titoli di stato dei paesi dell’eurozona, clausole che unilateralmente, sui titoli in emissione a partire da quest’anno, a determinate condizioni attribuiscono agli emittenti la modifica unilaterale delle condizioni del prestito obbligazionario, relativamente ad elementi fondamentali, come la percentuale di rimborso, o l’entità delle cedole.

Personalmente, quindi, all’investitore sconsiglio la sottoscrizione di tali titoli, per privilegiare invece i titoli già quotati sul mercato, da acquistare soprattutto in caso di prezzo inferiore al nominale.

 

ANCHE SULL’ORO SONO STATE ESEGUITE PROIEZIONI POI SEGUITE DAI CORSI.

COSA PUO’ DIRCI?

Ancora una volta, i grafici ci guidano nel comprendere dinamiche e obiettivi dei mercati.

Analizzando le quotazioni del gold future, risulta ormai a portata di mano, in pratica già sostanzialmente centrato, il primo obiettivo in area 1200, e il prossimo, più probabile obiettivo, riconduce ad area 1130 entro la settimana del 19 agosto.

Tale quadro rimane valido sino a che non assistiamo ad eventuali inversioni rialziste, a mio avviso da confermare sopra il livello di resistenza dinamica, attualmente intersecante area 1490, mentre inversioni del trend di fondo ribassista si avrebbero solo con confermata rottura della resistenza dinamica, attualmente intersecante area 1570.

 

INFINE, PER QUANTO RIGUARDA L’EURO-DOLLARO?

Permane tuttora l’impostazione rialzista di fondo, che verrebbe messa in forse solo da confermati cedimenti del supporto dinamico, attualmente intersecante area 1,28.


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