Draghi non ha aiutato più di tanto i mercati europei che chiudono, nel migliore dei casi, in debolezza.
Partiamo dal Ftse Mib
Piazza Affari vede, alla fine della giornata un passivo dell’1%. Lo spread arriva a 245,6 mentre il rendimento del decennale si attesta a 2,67%.
Nella classifica dei migliori si incontrano Buzzi Unicem, Juventus Football Club e Azimut
L’ottimo posizionamento di Buzzi arriva grazie alla promozione di Equita che vede il titolo degno di essere comprato. Continua anche la cavalcata trionfale di Juventus Football Club. Dall’altra parte, invece, i peggiori includono Cnh Industrial, Unicredit, Tenaris e STM.
Il resto d’Europa
Non cambiano le cose sul resto dei mercati europei. Parigi si fa sorprendere dal suono della campanella con il Cac 40 a 0,73%. Il Dax di Francoforte arriva a -0,6% mentre il Ftse 100 di Londra chiude a -0,9%. Le cose non andavano meglio negli States. Alle 17.35 (ora italiana) il Dow Jones perdeva l’1,33% e il Nasdaq l’1,4%. Sul fronte S&P 500, invece, il saldo parziale era di -1,16%.
Brexit la prossima incognita
Proprio Londra con la sua Brexit sarà il prossimo e più seguito market maker. Il prossimo nelle 24 ore. Infatti domani è previsto il secondo voto sulla proposta per il divorzio della Gran Bretagna dal resto d’Europa. Divorzio che, a dispetto delle apparenze, potrebbe non essere così contrastato come si pensava inizialmente. Questo verrebbe da pensare guardando il rafforzamento della sterlina. Il trend, dopo la corsa dei giorni scorsi, resta fondamentalmente positivo e si basa sulla speranza che, nella peggiore delle ipotesi, il premier inglese Theresa May possa al peggio rimandare la scadenza del 29 marzo, deadline fissata per la separazione ed entro la quale le due parti dovrebbero aver trovato un accordo. Ad ogni modo, in considerazione degli innumerevoli colpi di scena che ha già offerto il caso (o sarebbe meglio dire il caos) Brexit, la parola d’ordine è: prudenza.
Il greggio
Altro dato su cui riflettere: il petrolio. Continua la pressione ribassista sul greggio. La giornata dell’oro nero è stata caratterizzata da una serie di prese di beneficio. Un quadro che trova la sua spiegazione nei soliti sospetti: calo della domanda per la flessione dell’economia mondiale e iperproduzione statunitense. Alla fine della giornata di contrattazione sui mercati europei il Brent arrivava a perdere il 2,6% con una quotazione di 60 dollari. Le cose non andavano meglio per il Wti con un prezzo di 51,8 dollari pari a -3,56%.
Analisi, attese e previsioni per i mercati europei
Le attese sono per la formazione del minimo settimanale (come da tabelle in calce) fra lunedì, al massimo le prime ore di contrattazione di martedì per poi lasciare spazio a nuovi rialzi.
Come regolarsi? Quali sono i livelli dei futures da monitorare che devono tenuti in chiusura di giornata di martedì e per confermare lo scenario rialzista settimanale?
Ftse Mib 19.325
Eurostoxx 3.119
Dax 11.150
Bund 164,59
Quindi, la rottura confermata in chiusura di seduta di questi valori potrebbe dare spazio ad una modifica dello scenario da rialzista a ribassista. Di sera in sera confermeremo o meno l’uno o l’altro scenario.
strumento | tendenza | area di massimo | area di minimo | punto di inversione |
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Future Ftse Mib | Rialzo | 20350/19.995 | 19.695/19.585 | 19.250 |
Future Eurostoxx | Rialzo | 3.269/3.230 | 3.160/3.115 | 3.078 |
Future Dax | Rialzo | 11.566/11.487 | 11.251/11.150 | 10.995 |
Future Bund | Rialzo | 166,99/166,56 | 165,13/164,77 | 163,99 |
strumento | tendenza | area di massimo | area di minimo | punto di inversione |
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Future Ftse Mib | Laterale Rialzo | – | – | – |
Future Eurostoxx | Laterale Rialzo | – | – | – |
Future Dax | Laterale Rialzo | – | – | – |
Future Bund | Laterale Rialzo | – | – | – |