Mercati in attesa della Fed di domani e non riesce a reggere fino alla fine il già debole stato di ottimismo presente a Piazza Affari.
La panoramica sui listini azionari
Il saldo finale, infatti, vede il Ftse Mib crollare a -0,26% (18.644 punti) dopo aver retto per lo meno fino a metà pomeriggio in un seppur minimo territorio positivo. Il tutto mentre lo spread tra Bund e Btp rialzava la testa a 269,9 punti e il rendimento del decennale italiano continuava a resistere in area 2,95%.
I mercati azionari europei
Un trend, quello negativo, che ha invaso tutta l’Europa. Allo scadere delle contrattazioni, infatti, il Dax di Francoforte arrivava a perdere n seppur frazionale 0,11%. Non cambiava la musica nemmeno a Parigi (-0,7% sul Cac 40) e a Londra (-1% sul Ftse 100). Diversa la situazione, invece, per Wall Street. Dopo il tonfo di ieri, oggi le borse statunitensi scansano le paure per un riaccendersi dei toni tra Usa e Cina e riparte. Alle 17.50 (ora italiana), infatti, l’S&P 500 era a +0,56%, il Dow Jones a +1% e il Nasdaq a +0,8%.
Top e Flop a Piazza Affari
Guardando a Piazza Affari impossibile non citare il +2,15% di Moncler che sfrutta un Buy da parte di Goldman Sachs. Il giudizio della banca Usa permette al titolo del lusso di occupare la prima posizione sul Ftse Mib. Diametralmente opposta la posizione di Azimut Holding. Le dimissioni dell’amministratore delegato e direttore generale Sergio Arbarelli hanno dato il via alle vendite. Alla fine il titolo è il peggiore a Piazza Affari con un saldo passivo del 6,23%.
Il crollo del petrolio
Ma il dato più eclatante della giornata sui mercati internazionali è il crollo di oltre il 5% del Wti, arrivato ai minimi da 15 mesi. Determinante è stato l’aumento della produzione americana e russa. La prima, secondo alcune stime, sarebbe destinata a superare quella della Russia a sua volta al massimo storico. Di fronte a queste prospettive, quindi, possono poco i tagli Opec da 1,2 milioni d barili al giorno. Un taglio che, per di più, non andrà oltre i 6 mesi e che potrebbe non venire rinnovato.
La prossima riunione Opec
Infatti la prossima riunione dell’organizzazione dei paesi esportatori di petrolio arriverà ad aprile invece che a giugno. Il motivo? Il monitoraggio della situazione. A questo si aggiungano le aumentate preoccupazioni per una domanda più debole del previsto nel prossimo futuro. Infatti gli Usa e la Cina sono visti entrambi in rallentamento. Alla fine le quotazioni del Brent portavano ad un barile che scendeva sotto i 58 dollari (57,9 alle 17.40 ora italiana). Non andavano meglio le cose per il Wti a 47,05 dollari. In pratica rispettivamente a -3,9% e -5,67%.
Analisi, attese e previsioni sui mercati azionari
Giornata interlocutoria.
I mercati continuano al ribasso in un trend che si conferma tale sul time frame giornaliero, settimanale, mensile e trimestrale.
Per domani sono attesi ulteriori ribassi dopo un apertura in rimbalzo.
strumento | tendenza | area di massimo | area di minimo | punto di inversione |
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Future Ftse Mib | Laterale | – | – | – |
Future Eurostoxx | Laterale | – | – | – |
Future Dax | Laterale | – | – | – |
Future Bund | Laterale | – | – | – |
strumento | tendenza | area di massimo | area di minimo | punto di inversione |
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Future Ftse Mib | Ribasso | 18.925 | ||
Future Eurostoxx | Ribasso | 3.100 | ||
Future Dax | Ribasso | 10.920 | ||
Future Bund | Laterale Ribasso | – | – | – |