Mercati nello scenario internazionale fra resistenze e supporti Intervista a Gian Piero Turletti

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Intervista a Gian Piero Turletti

Ideatore metodo Magic box in 7 passi

 

Continua il balletto di news, dichiarazioni ed incertezze sulla questione greca.

Come andrà a finire?

Credo che vi sia un notevole condizionamento politico, in quello che sta succedendo in questi giorni.

Evidentemente, la leadership greca deve rispondere al proprio partito ed al proprio elettorato, visto che peraltro è stata scelta prevalentemente in relazione ai temi sul tappeto, cioè in base alla politica da assumere sulla questione dei rapporti con le istituzioni internazionali.

Ed altrettanto ovviamente, è chiaro che adempiere al debito spingerebbe verso maggiori sacrifici e verso una accentuata decrescita del pil.

Apparentemente, si potrebbe pensare, invece, che le istituzioni internazionali non abbiano un elettorato di riferimento, ma non è così.

Tutte le principali cariche, direttamente o meno, provengono dal consenso elettorale, visto che sono i governi dei singoli paesi dell’eurozona a scegliere, direttamente o indirettamente, le leadership di tali istituzioni.

In pratica, sia pur indirettamente, abbiamo una contrapposizione principale tra la Germania e la Grecia.

Ed in Germania la principale preoccupazione dell’elettore medio è di non sprecare risorse nazionali, poi trasferite in sede internazionale, per un paese che viene considerato colpevole di dissesti finanziari.

Per cui si desidera che le risorse messe a disposizione delle istituzioni europee vengano salvaguardate, e non buttate al macero.

Io credo che sia difficile, a questo punto, non dico qualsiasi accordo, ma un accordo realmente risolutivo della situazione.

Al limite, è più probabile assistere ad accordi provvisori, basati su una diversa programmazione delle scadenze finanziarie, o su altri aspetti non decisivi.

Comunque, tutta la questione rivela come sia sempre errata la soluzione basata sul rigore in periodi recessivi, come sostenuto da molti economisti a livello internazionale.

Assistiamo, peraltro, sempre più ad una tendenza a sostituire i sistemi monetari che non funzionano con altri alternativi, come dimostrano anche le vicende dello Zimbabwe, nel quale si sta decidendo di sostituire la moneta locale con il dollaro statunitense.

In Grecia, probabilmente, si va verso una duplice circolazione monetaria, che potrebbe, almeno parzialmente, risolvere i problemi.

In caso di uscita non tanto dall’euro, quanto dagli accordi internazionali, l’euro potrebbe rappresentare una moneta liberamente adottata in Grecia, ma senza i vincoli dei trattati, come in Montenegro.

Quello che va studiato ed approfondito è il sistema di mezzi finanziari elaborati per realizzare un secondo sistema monetario/finanziario, finalizzato a reperire le risorse per dotare la Grecia del quantitativo di euro necessari al funzionamento dell’economia, che almeno in una prima fase potrebbe basarsi anche su accordi con la Russia.

Del resto, in questo periodo, la Russia ha ancora più interesse che in passato a far convergere nella propria area di interesse paesi europei ed in particolare membri, attualmente, della Nato.

A cosa si riferisce?

Non dobbiamo dimenticare le tensioni internazionali, conseguenti alla questione ucraina, che hanno acuito il timore dei paesi Nato, dislocati nei pressi della frontiera russa, di un attacco proveniente proprio dall’avversario di sempre.

Non a caso, diverse fonti militari Nato non escludono la possibilità di un conflitto militare con la Russia, con maggiori probabilità di deflagrazione questa estate.

Ed in tale ottica si collocano le nuove decisioni logistiche Nato di dislocare mezzi militari e soldati lungo le frontiere russe, a tutela delle frontiere più occidentali della Nato.

La Russia, a sua volta, dichiara di sentirsi sempre più minacciata, e propaganda la dislocazione di 40 nuovi missili balistici intercontinentali.

E’ chiaro che in tale ottica fa comodo alla Russia, ancor più oggi, una frattura del fronte Nato, come potrebbe verificarsi se la Grecia chiedesse mezzi finanziari a Putin.

Pensiamo, ad esempio, ad un accordo basato sullo scambio di mezzi finanziari da parte della Russia dietro concessione di una base militare russa nel bel mezzo del mediterraneo, peraltro con evidente uscita della Grecia anche dalla Nato.

Viste anche le tensioni internazionali, quali dinamiche si prospettano sui mercati azionari internazionali?

Oserei dire: nulla di nuovo sotto il Sole, nel senso che le dinamiche dei mercati rispecchiano, dal punto di vista della situazione tecnica, quell’oscillazione tra  supporti di medio/lungo termine, già precedentemente individuati, e le resistenze dinamiche, costituite dal bordo superiore dei canali ribassisti in cui i prezzi sono inseriti.

Non a caso, se andiamo a considerare l’andamento intraday delle quotazioni nelle ultime sedute, notiamo che i prezzi hanno tentano di riportarsi sotto i supporti già individuati, per poi riemergerne e consolidare la ripresa in seduta di chiusura daily di ieri.

Viene pertanto ribadita la rilevanza dei supporti già individuati, e che coincidono con i minimi, per la maggior parte dei mercati, raggiunti nella prima metà della settimana.

Solo un confermato superamento ribassista dei medesimi tramite una o più chiusure daily, decreterà proseguimento del ribasso.

Quanto alle resistenze dinamiche, ecco i valori di riferimento sui principali mercati (trattandosi di valori dinamici, variano ogni giorno).

Anche la rottura delle resistenze dinamiche va confermata da una o più chiusure giornaliere:

valori per oggi, 19 giugno:

Dax: primo livello 11205, secondo livello 11635;

Eurostoxx: primo livello 3532, secondo livello 3610;

Ftse mib: primo livello 23060, secondo livello 23630;

S & P 500: a differenza dei mercati europei, ieri ha generato ulteriore segnale rialzista, ma si trova su un punto vibrazionale fondamentale, per il metodo Magic box, e quindi si richiede ulteriore conferma rialzista almeno dalla seduta odierna.

In tal caso, primo obiettivo rialzista in area 2157 con primo setup per/entro il 29 giugno.

E per quanto riguarda il comparto obbligazionario?

Possiamo formulare osservazioni analoghe a quelle del comparto azionario.

In particolare, sul Btp future, il supporto da monitorare è il minimo formatosi il 16 giugno, mentre la prima resistenza dinamica si colloca, oggi 19 giugno, in area 130,50, mentre quella successiva si colloca decisamente più in alto, a 137,1.

Quanto al Bund future, il supporto fondamentale coincide con il minimo del 10 giugno, mentre la prima resistenza dinamica si colloca, oggi, a 152,34 e quella successiva a 152,82.

 

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