I mercati oggi non sembrano intenzionati ad avere fiducia in un rally di Natale che, ormai, è solo utopia.
La panoramica sui mercati
Alle 12.30 infatti Piazza Affari era in passivo dell’1,1%(18.369 punti). Non vanno meglio le cose sul fronte spread. Tra Bund e Btp il valore in risalita a 254,4 punti. Nessuna notizia positiva nemmeno per il rendimento sul decennale a 2,8%, in aumento dell’1,8%. Intanto il resto del Vecchio Continente combatteva con un rosso che vedeva il Ftse 100 a -0,33%, stesso livello per il Dax mentre il Cac 40 arrivava a -0,6%. In tutto questo il cross euro-dollaro aleggia ancora a 1,1425 con la moneta unica in frazionale calo sul biglietto verde anche se in chiave settimanale si trova con un rialzo dell’1,2%.
Cosa sta succedendo sui mercati?
In realtà si tratta di una serie di fattori. Nessuno di questi, preso singolarmente, sarebbe in grado di condizionare così il panorama internazionale. Uniti, invece, danno vita a nuovi timori. Prima di tutto quelli riguardanti le ultime onde d’urto della ormai confermata politica restrittiva da parte della Fed. Una banca centrale Usa che, certamente, aumenterà per due volte, se non di più, nel prossimo anno, il costo del dollaro. Il tutto proprio mentre i mercati, resa coscienza di una possibile crisi, si stavano posizionando addirittura verso un allentamento. E ancora. Tra i timori c’è la sempre viva guerra dei dazi tra Usa e Cina. Nonostante i colloqui tra le parti e l’attesa per il 1 marzo come data di scadenza per il raggiungimento di un accordo, restano le tensioni di fondo. In particolare quelle riguardanti le accuse di spionaggio industriale mosse da Washington ad alcuni funzionari cinesi. Accuse che, da parte sua, Pechino ha chiesto immediatamente agli Usa di ritirare.
E ora anche lo shutdown
Da poche ore, poi, si è aggiunto anche il caso shutdown, la tegola che ha definitivamente messo KO Wall Street nella sua ultima seduta. Nei giorni scorsi il presidente Usa si era detto pronto a mettere da parte i suoi progetti di costruzione del muro con il Messico. Per questo motivo la Camera, ancora a maggioranza repubblicana, ha approvato una manovra di bilancio senza i fondi per la costruzione. Mentre la legge arrivava al Senato, però, Trump ha cambiato idea. Ora la sua intenzione è quella di costruire il muro. Anzi, se il budget federale non conterrà i fondi non ci sarà la sua firma. Quindi alla Camera è stato creato in extremis un nuovo progetto contenente oltre 5 miliardi di dollari per il muro. Il testo è stato approvato ma rischia di crollare al Senato. Qui infatti, i repubblicani hanno una maggioranza limitata (1 seggio). Almeno fino al 3 gennaio, giorno in cui arriveranno i deputati eletti nelle elezioni di midterm di novembre. Da allora, però, la Camera sarà a maggioranza democratica e il Senato in mano ai repubblicani.
Mercati europei: valori da monitorare fino alla chiusura odierna
Mercati in ordine sparso.
Ftse Mib Future
Tendenza rialzista
Inversione rialzista con chiusura oraria superiore ai 18.390
Dax Future
Tendenza rialzista
Inversione ribassista con chiusura oraria inferiore ai 10.603
Eurostoxx Future
Tendenza ribassista
Inversione rialzista con chiusura oraria superiore ai 2.991
Bund Future
Tendenza rialzista
Inversione rialzista con chiusura oraria superiore ai 163,30