Mercati: futuro tra elementi positivi e negativi

ProiezionidiBorsa

I mercati azionari stanno vivendo una situazione che potremmo definire improntata ad un mix di luci ed ombre.

Come mia consuetudine elenco un piccolo indice, per dar maggior ordine alle seguenti analisi:

  • tassi: il senso di un rialzo e di un ribasso.
  • utili: previsioni in ribasso e ciclo economico
  • ipotesi fine ciclo USA proiettata da curva dei tassi, ciclo di borsa e disoccupazione
  • stime recessive in Europa
  • tltro
  • crisi di governo/nuovo governo
  • moltiplicatore monetario.

Tassi: quali prospettive? E i mercati?

Un primo elemento da chiarire è la dinamica dei tassi.

Se in Europa la BCE ha operativamente le armi spuntate, a meno di non mirare a tassi decisamente negativi in imminenza del varo dei TLTRO (vedi oltre), il che significherebbe che le banche finanziate verrebbero remunerate per ricevere soldi in prestito, invece negli USA la situazione è palesemente diversa.

La Fed ha prima prospettato ulteriori rialzi dei tassi, per poi invece assumere decisioni dovish, come si usa dire.

In parte la decisione è stata interpretata come negativa, perché presupporrebbe una conferma di proiezioni ribassiste sul fronte macro, ma da un punto di vista di analisi quantitativa, è comunque possibile effettuare analisi di tipo econometrico, a prescindere dall’azzeccare o meno cosa farà in futuro la banca centrale.

Anche perché quel che maggiormente conta per i mercati, sono elementi tratti dai mercati stessi, in particolare la curva dei rendimenti dei titoli di stato, ed il rendimento dei bond decennali di un paese.

Il primo indicatore anticipa spesso le dinamiche economiche, il secondo consente una valutazione del livello di sopra o sotto valutazione dei mercati azionari rispetto al fair value, analizzato rispetto al cosiddetto p/e di equilibrio.

Sotto il primo profilo, analizziamo la situazione di alcune principali curve economiche, quella statunitense, quella tedesca, rilevante anche per l’Europa in generale, e quella italiana.

Presentano tutte caratteristiche informate ad una proiezione di un’economia non certo brillante, ma con alcuni distinguo.

La più ribassista è quella USA, tra le scadenze tra 1 e 7 anni.

Si colloca su un livello intermedio quella tedesca, piatta nel tratto 6 mesi 3 anni, mentre quella italiana continua a restare rialzista, anche se il tratto tra i 6 mesi e i due anni ha ridotto la propria pendenza rialzista.

Questi indicatori restituiscono, quindi, le seguenti indicazioni.

Germania (con proiezioni impattanti sul quadro europeo in generale, pur con distinguo possibili tra i diversi paesi): economia prevista in recessione,  proiezione poi confermata da alcuni dati, come la produzione industriale.

USA: economia prevista in fase di fine ciclo espansivo

Italia: economia in peggioramento, ma con possibilità di miglioramento (forse legata alle speranze riposte in effetti moltiplicatori da parte delle misure economiche espansive come il reddito di cittadinanza o la flat tax).

In questa analisi a noi non interessa tanto comprendere se effettivamente ci saranno effetti economici di un certo tipo, ma la proiezione che seguono i mercati per adattare poi le proprie dinamiche a questi ultimi. Quale impatto possono avere tali indicazioni sulle Borse, anche a prescindere dalle dinamiche dell’economia reale.

Altro fattore altamente impattante sulle prospettive di mercato riconduce ai livelli dei tassi di interesse per determinare il livello di equilibrio  per le Borse degli indici azionari.

La situazione restituita da tale indicatore, basato sul rendimento del bond decennale, è la seguente:

Usa: mercato sopravvalutato di circa il 50 per cento.

Germania: indice Dax sottovalutato di circa il 21 per cento.

Italia: il Ftse mib quota oggi all’incirca sul fair value.

Se dipendesse solo da tali parametri la decisione se mantenere, incrementare o vendere un indice, l’indicazione sarebbe semplice.

Invece occorre considerare tali elementi in un contesto più generale.

La sintesi che possiamo sinora trarre da tutti questi fattori è quella di un’economia prevista in alcuni casi in fase di fine ciclo, in altri casi confermata già al ribasso.

Peraltro difficilmente una discesa ulteriore dei listini USA non si riverberebbe anche sugli altri.

La situazione è quindi prevalentemente proiettata al ribasso, peraltro con interventi della fed e della BCE, che denotano appunto il timore di una fase recessiva.

Utili e posizionamento ciclico dei mercati

Altro elemento fondamentale per valutare le possibili dinamiche di borsa è la stima degli utili futuri.

E’ infatti evidente che anche a fronte di una riduzione dei tassi, questa potrebbe non essere sufficiente a rilanciare il mercato azionario, in presenza di stime su futuri utili di bilancio improntate ad una generale valutazione recessiva. Ed in tal senso si sono espressi diversi panels di analisti, che prevedono sensibili riduzioni dei prossimi risultati societari.

Tale elemento potrebbe determinare un significativo incremento del fattore sopravvalutazione dei mercati.

I fattori disoccupazione e mercato immobiliare.

Occorre poi non sottovalutare due fondamentali fattori per le Borse: disoccupazione e settore immobiliare USA, unitamente alle politiche di Trump.

Queste ultime hanno creato una fase espansiva con costi sostenuti dal debito pubblico, politica che prima o poi si paga.

Il tutto in una fase in cui anche disoccupazione e settore immobiliare tendono ad indicare un fine ciclo.

Come analizzato in un precedente articolo anche il dato sulla disoccupazione, soprattutto quella USA, non è da considerare isolato, ma valutato rispetto al valore assunto in altre occasioni.

A tale riguardo notiamo che questo indicatore, come da seguente grafico, si è effettivamente girato, indicando una probabile fine della fase espansiva.

Anche il plhx housing sector, indicatore del settore immobiliare, non è da sottovalutare, spesso anticipando e consentendo una migliore interpretazione delle dinamiche dei principali indici.

In tal senso, notiamo dal grafico seguente che il movimento rialzista si articola ancora sotto una primaria trend line supportiva, dopo che questa è stata rotta al ribasso.

Ma è innanzitutto il posizionamento ciclico proprio di uno dei principali indici azionari mondiali, lo S&P 500, ad evidenziare un ciclo negativo in base al seguente grafico

Notiamo un ciclo ormai giunto nella sua parte ribassista che, salvo anomalie da quarto sottociclo al rialzo, pare ormai volgere al ribasso.

Peraltro con quotazioni inserite in un canale ribassista di ampie dimensioni.

E, considerando che le borse solitamente anticipano i trend economici, ne risulta un’ulteriore indicazione macro negativa.

Ma esistono anche elementi positivi?

Esistono tuttavia elementi rialzisti, che devono essere considerati in uno scenario che è composito, a luci ed ombre.

In tal senso sicuramente la decisione di varare finanziamenti a favore delle banche, in forma di TLTRO.

Il TLTRO

Semplificando, si tratta di denaro che la banca deve impiegare verso sbocchi economici favorevoli all’economia reale, come famiglie ed imprese.

Ovviamente la decisione di varare dei TLTRO ha tuttavia anche un risvolto negativo per le Borse, in quanto esprime una visione recessiva della situazione economica.

Tav, eventuali nuove elezioni e moltiplicatore monetario.

Come anticipato nell’articolo di domenica, anche le recenti vicende relative alla Tav possono avere risvolti positivi e come moltiplicatore monetario.

Al momento pare che i contrasti tra pentastellati e leghisti su questo tema siano in fase di superamento, ma anche una eventuale crisi di governo, dopo una fase di ribasso emotivo, potrebbe indurre i mercati a nuovi rialzi.

Le prospettive

La prospettiva sarebbe infatti incentrata su un governo alternativo, che probabilmente punterebbe su una politica di maggiori investimenti, che avrebbero un effetto moltiplicatore decisamente superiore.

Conclusioni

 L’insieme dei fattori esaminati ci restituisce una situazione in chiaroscuro, con un’alternanza di fasi improntate ora ad un certo ottimismo, altre volte ad un sentiment opposto.

Scenari

Più difficile pensare, da un punto di vista macro, e quindi dal punto di vista del trend primario dei mercati, ad una ripresa nettamente rialzista, a fronte di una pluralità di indicatori negativi.

 

A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT
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