Mercati e tensioni geopolitiche: scenari

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Cosa comporta l’elezione della Von derLeyen sugli scenari dei mercati internazionali?

Ed in Italia?

A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT

Ho già introdotto, la settimana scorsa, il tema dei nuovi equilibri politici che si vanno determinando in Italia, a seguito degli ultimi eventi.

Non è solo per  la Von derLeyen, come vedremo, e qualcosa di realmente innovativo potrebbe succedere, ma procediamo con ordine.

Frattanto venerdì abbiamo assistito ad un forte ribasso generalizzato dei mercati.

Di seguito, un breve sommario, per dare maggior ordine alle seguenti riflessioni:

  • Che politico è la Von derLeyen?
  • Perché la sua elezione comporta un vulnus per la Lega?
  • Quale il vero progetto della nuova presidentessa?
  • Verso una rottura dello scacchiere politico internazionale?

 

Che politico è la Von derLeyen?

Diciamolo francamente. Chi sia realmente questa politica tedesca, in Italia, non lo sappiamo, eccettuate forse quelle poche notizie sui suoi ruoli come ministro del lavoro e della difesa.

Per comprendere cosa possa comportare la scelta a suo favore in sede UE, occorre quindi analizzare più approfonditamente il suo ruolo, il suo posizionamento all’interno della politica tedesca.

In tal senso, è considerata nel suo Paese un temibile avversario politico, che non ha problemi a dichiarare apertamente quali siano i suoi nemici, e che, molto abilmente, è sempre riuscita vincitrice.

Anche nei confronti di poteri rilevanti, come quelli rappresentati dai vertici militari.

Insomma, nella peggiore delle ipotesi, sinora quando cade, è una che cade in piedi.

In altri termini, secondo molti osservatori, una Andreotti tedesca, anche se decisamente meno diplomatica.

E non è un caso che abbia dichiarato molto velocemente alcuni destinatari della sua dialettica: Lega e conti pubblici italiani.

Una aperta dichiarazione di guerra, se vogliamo, all’impostazione che voleva cambiare la rigidità economica europea, Salvini in testa, e non a caso contro la Lega si sono avute le prime decise dichiarazioni del nuovo presidente in gonnella.

Perché un vulnus per la Lega?

Ma è anche sotto un altro profilo che l’elezione di questa tedesca rappresenta un vulnus per la Lega.

L’elezione di un rappresentante tedesco, ha comportato inevitabilmente la decadenza della candidatura dei socialisti alla presidenza della commissione, ed ora, per la candidatura a commissario di rilievo nella commissione, prima degli italiani, sono meglio posizionati olandesi e spagnoli, a parte la contrapposizione già evidenziata dalla Von derLeyen.

Pertanto il previsto commissario di peso, che doveva essere italiano e leghista, è una ipotesi definitivamente tramontata.

Indubbie sono le ripercussioni su un esecutivo, quello italiano, spaccato quindi a metà, ma secondo molti analisti, i 5 stelle non si sarebbero resi conto dell’autogoal realizzato con il voto a favore della tedesca.

Il rinnovato rigore richiamato non sarebbe solo nei confronti delle iniziative leghiste.

Qualsiasi misura che non rispettasse rigorosamente i parametri europei, rischierebbe il veto europeo, probabilmente anche se prospettata come misura favorevole alla crescita economica.

Le cose quindi si complicano e, anche se la curva dei rendimenti non pare risentirne (o forse si sente rassicurata da una tedesca che contribuirebbe, in questa prospettiva, ad un rigore considerato benefico), dello stesso avviso non è invece stato i mercati azionari, che hanno chiuso in netta flessione la precedente ottava.

Quale il vero progetto internazionale della Von derLeyen?

Ma è anche la scena internazionale a poter essere profondamente modificata, da una politica come lei.

Per meglio comprendere tale prospettiva, occorre fare un passo indietro, con particolare riferimento alla politica di Trump.

Il Presidente USA non ha certo fatto segreto di prediligere una politica isolazionista e decisamente meno attenta che in passato, all’osservanza dei trattati internazionali.

Tra i suoi bersagli la Nato, quell’alleanza militare che secondo il presidente USA costa troppo al suo paese e sarebbe squilibrata a tutto favore degli altri alleati.

A queste posizioni, anche di politica militare, di Trump, ha fatto da contraltare una reazione degli alleati, che hanno sicuramente trovato nella Von derLeyen una politica decisa ad intraprendere un percorso di autonomia, in primis militare, rispetto all’alleato nordamericano.

Anche proprio perché stanno emergendo sempre più dubbi che, in caso di effettiva necessità, si possa realmente contare sull’alleato statunitense.

Ne consegue, in generale, una dinamica di minor collaborazione anche economica tra UE ed USA.

Verso una rottura dello scacchiere internazionale? Come reagiranno i mercati?

Intanto un altro fatto importante si sta verificando sullo scacchiere internazionale, oggetto di particolare attenzione sui media di alcuni paesi, in particolare la Germania, da noi sostanzialmente sottaciuto.

Gli USA hanno estromesso la Turchia dalla partecipazione al nuovo programma degli aerei F 35.

Il motivo è legato all’acquisizione, da parte turca, di armamenti contraerei dalla Russia, e quindi gli USA non intendono certo consentire una prova di tali sistemi antiaerei contro i loro mezzi.

Circostanza che comporterebbe un’inevitabile vulnerabilità dei medesimi e la necessità di ulteriori modifiche agli aerei.

Tutto questo potrebbe preludere ad un movimento,  allontanamento tra Turchia ed USA.

Sino a determinare una definitiva rottura e la fuoriuscita dei turchi dalla Nato?

Non è da escludere, secondo diversi osservatori.

Questo scenario, ovviamente, implicherebbe anche conseguenze sul piano economico e finanziario nell’ambito dei rapporti internazionali.

RIASSUMENDO: l’elezione della Von der Leyen da un lato, le dinamiche all’interno della Nato dall’altro, in particolare tra USA e Turchia, stanno producendo una serie di tensioni, che potrebbero sfociare in un nuovo contesto internazionale, all’insegna di maggior indipendenza tra USA ed altri paesi occidentali, se non di una vera e propria fuoriuscita di membri dalla Nato.

In Italia in particolare assistiamo a non poche tensioni tra Lega e nuova presidentessa. Anzi.

Come reagiranno i mercati?

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