Mercati e informazione finanziaria

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Il filo rosso conduttore di questo articolo riconduce al legame di mercati e  informazione finanziaria, e non solo, che spesso incombe sui media.

Spesso ci si muove tra le notizie più note, che rischiano però di non essere così rilevanti, come altre invece sottaciute.

A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT

Inoltre anche di dati evidenti spesso viene resa un’interpretazione fuorviante rispetto alla realtà.

Di seguito, quindi, un piccolo indice di notizie note e meno note, di cui fornisco la mia personale interpretazione:

  • Allarme spread con la Grecia?
  • Governo in bilico?
  • MiniBot: moneta alternativa?
  • Verso un nuovo Nasdaq?

Come nostra abitudine, procediamo con ordine.

Mercati e informazione finanziaria: spread con la Grecia

Diversi analisti e commentatori facevano notare nei giorni scorsi,  come il nostro Btp quinquennale avesse rendimenti più elevati di quello del corrispondente titolo di stato greco.

Ma è lo spread un vero termometro del rischio?

Come ho avuto modo di spiegare in altre occasioni, lo spread è qualcosa che non necessariamente esprime un rischio.

Se il nostro Btp passa da un rendimento di 5 punti percentuali ad uno di 3 e se il Bund tedesco passa  dai 4 ad uno di zero, significa che lo spread è passato da un livello di 1 a 3.

Allora molti grideranno allo spread che si impenna.

Eppure, a ben vedere, il titolo italiano sarebbe sceso di rendimento, a dimostrazione di un minor rischio.

E, quindi, è evidente che lo spread, come termometro del rischio, lascia decisamente a desiderare.

E’ evidente che la notizia ha fatto un po’ di scalpore, considerando che la Grecia tradizionalmente è vista come un Paese decisamente più a rischio del nostro.

Ma allora, a cosa guardare?

Altro aspetto che ho avuto più volte modo di sottolineare è l’importanza della curva dei rendimenti dei titoli di Stato.

Non sono i tassi, in quanto tali, a far comprendere la percezione del rischio, ma il loro rapporto sulle diverse scadenze.

Mercati e informazione finanziaria: curva dei rendimenti Grecia e Italia

Ed ecco, appunto, cosa restituiscono i grafici delle relative curve dei rendimenti:

Grecia

Italia

E’ evidente la differenza?

A mio parere balza agli occhi.

La curva greca presenta un’evidente gobba incentrata sulla parte a breve.

O meglio, un tratto negativamente inclinato sino ai 6 mesi, per poi invertire al rialzo.

E’ un chiaro segno di tensioni finanziarie a breve termine per poi superarle dopo la scadenza a 6 mesi.

La curva italiana questa caratteristica non ce l’ha.

Il tratto è ascendente dalla scadenze più a breve sino a quelle più a lungo.

Il che significa che c’è fiducia nei conti pubblici.

Qualcuno potrebbe stupirsi, considerando gli avvenimenti politici più recenti, ma probabilmente, come ho peraltro fatto notare in precedenti analisi, proprio per questo.

Cioè perché si ritiene probabile una crisi di Governo, dopo la quale potrebbe arrivare un esecutivo in cui i mercati abbiano maggior fiducia,.

Mercati e informazione finanziaria: Governo in bilico

Ovviamente la maggior parte dei media ieri si sono concentrati sulle parole di Conte, che ha esplicitamente parlato di crisi di Governo.

Ma una notizia, a mio avviso importante, pare essere sfuggita.

Secondo taluni media, ieri sera ci sarebbe stata una riunione (forse informale?) del Governo.

Pare, in particolare, si discutesse di cantieri e di codice degli appalti.

In effetti, andando a verificare sul sito ufficiale del Governo italiano, che riporta tutte le riunioni ed i provvedimenti assunti, non compare nulla al riguardo.

Un evidente segnale che qualcosa sa succedendo?

Probabilmente, se si è tenuta, si è trattato di una riunione non ufficiale, altrimenti il Governo sarebbe stato obbligato a verbalizzare e poi il sito ufficiale avrebbe riportato il tutto.

Mercati e informazione finanziaria: MiniBot

Intanto ecco far nuovamente capolino l’idea, che ogni tanto rispunta, di pagare con MiniBot i creditori degli enti pubblici.

E di qui una certa confusione.

Cosa sono?

In realtà non possono essere considerati moneta alternativa, perché non sono spendibili come moneta, in tal modo violando i trattati dell’eurozona, oppure continueranno ad essere titoli di Stato, che poi a scadenza dovranno essere rimborsati.

Mercati e informazione finanziaria: verso un nuovo Nasdaq?

Invece, notizia sostanzialmente sottaciuta dai principali media, è che  verso fine anno in Cina aprirà i battenti una sorta di Nasdaq.

Sinora i mercati azionari cinesi hanno presentato regole di partecipazione decisamente più rigide degli omologhi indici statunitensi.

La prospettiva di un indice cinese, per certi versi con composizione analoga al Nasdaq, fa invece pensare alla possibilità di investire su un indice che, se il trend fosse analogo, dovrebbe consentire significati ritorni sul capitale investito.

E’ prematuro dirlo, ma le prospettive potrebbero essere interessanti.

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