Mercati deboli. Il rally delle banche centrali è finito?

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In Europa i mercati sono sull’altalena e se non si vede un calo generalizzato si nota una certa debolezza nonostante le banche centrali siano tornate in azione. Perché avviene? Il rally è finito? La spiegazione degli analisti

Calo dei mercati: perché avviene?

Tutto ciò che sale, alla fine, scende. E’ legge di natura, se non di fisica. A volte, però, nella finanza, le leggi della fisica possono essere cambiate a proprio favore e rappresentare un’occasione di acquisto. E questa probabilmente è un’ ulteriore occasione di acquisto. Proprio per la presenza confermata delle banche centrali.

Ecco perché il rialzo dei mercati continuerà e di non poco!

Calo dei mercati: perché avviene?

Una volta bastavano le prime parole di un Mario Draghi che si faceva in quattro per fare “tutto il possibile” per salvare l’euro. Oggi, invece, nonostante la disponibilità data sia dalla Fed che dall Bce oltre che dalla BoE e persino dalla già iper-accomodante BoJ, i mercati preferiscono guardare i fatti. E questi fatti potrebbero arrivare presto. Un esempio?  Il meeting del G20, l’incontro a margine del quale ci sarà il vertice tra il presidente Usa Donald Trump e quello cinese Xi Jinping. Solo dopo aver capito cosa si è deciso (sempre che qualcosa si decida) si potrà capire dove andrà l’economia mondiale.

La view di Ubs

Ubs, così come la maggior parte, pensa che un accordo verrà trovato, anche perché in gioco c’è una crescita mondiale che, secondo le sue previsioni si aggira intorno al 3,7%. Troppo per non trovare un accordo o, per lo meno, impegnarsi per riuscire ad arrivare ad un’intesa. Ma nella guerra delle tariffe chi perderebbe di più? Forse non la Cina e nemmeno l’Europa. A rischiare maggiormente potrebbe essere Wall Street. E di fronte a questo scenario, quindi, la Fed non può certo tirarsi indietro.

I problemi dell’Europa

Lo stesso dicasi per la Bank of England. Per quanto abbia lasciato i tassi di interesse fermi (0,75%) l’iter della Brexit è ben lontano dall’essere concluso. Anzi è ben lontano anche dall’essere chiaro persino il destino politico di Londra, alla ricerca del suo futuro premier. Incognita che potrebbe facilmente coinvolgere anche il Vecchio Continente. Da qui la necessità da parte delle banche centrali, di continuare la loro opera di sostegno all’economia.

Il petrolio

Ma andando oltre c’è anche il fattore petrolio. La commodity in questione è, solitamente, molto volatile, oltre che influenzata da parecchi fattori. Tra questi anche le tensioni Iran-Usa, tensioni che, è bene dirlo, il mercato non crede sfoceranno in una guerra.

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