Mercati che corrono con la tregua Usa Cina

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Tregua (non accordo) tra Usa e Cina: il vertice di Buenos Aires ha dato i suoi frutti. Le delegazioni dei due paesi tornano a parlarsi e i mercati partono in rally.

L’accordo di Buenos Aires fra Usa e Cina

Il presidente Usa Donald Trump e il suo omologo Xi Jinping hanno confermato la tregua: stop all’adozione di ulteriori tariffe doganali per i prossimi 3 mesi durante i quali le delegazioni dei due paesi porteranno avanti colloqui per riuscire a risolvere l’annosa questione.

Basta questo per far scattare il rally su tutte le piazze di scambio. Alle 12.20 il Ftse Mib segnava un +1,96% (19.556 punti) anche se a fare meglio è il Dax a 2.5% e il Ftse 100 a 2,15% mentre il Cac 40 si ferma a 1,65%. Il dollaro inizia a indebolirsi anche se sull’euro resta cauto (1,13) a causa delle incertezze presenti in Europa tra Brexit e Italia.

Il problema europeo

Proprio in queste ore, infatti, il vicepresidente della Commissione Europea Valdis Dombrovskis ha dichiarato  che “nelle ultime due settimane c’è stato un cambio di tono nelle discussioni con le autorità italiane” ma resta innegabile la necessità di un cambio sostanziale della manovra.

A rendere più pesante però le prospettive ci pensa anche un report di Goldman Sachs secondo cui la situazione italiana “getta un’ombra” su tutto il Vecchio Continente, tanto che potrebbe essere lecito attendersi un peggioramento prima che le cose migliorino.

Goldman: Italia è rischio per tutti i mercati europei

Se, infatti da un lato, quello italiano, si tende a vedere un certo ammorbidimento dei toni, dall’altro, quello europeo, si conferma che le cifre proposte da Roma devono essere riviste in maniera radicale. Risultato: scetticismo su un possibile accordo.

Cosa potrà far cambiare idea al governo Conte?

A pensarci sarà direttamente il mercato, secondo quanto esposto da Goldman, con la pesante prospettiva di una recessione in arrivo già nel 2019.

Solo dopo che l’Italia avrà capito il pericolo che corre e le nubi si saranno diradate, continuano da Goldman, allora sarà possibile tornare ad essere costruttivi sul futuro dell’Unione.

Mercati azionari che corrono e rimbalza il petrolio

Intanto è da registrare anche un rimbalzo del greggio che festeggia a sua volta anche altre notizie favorevoli alla ripresa dei prezzi. Primo fra tutti l’intesa tra Russia e Arabia Saudita con la conferma, data direttamente dal presidente russo Vladimir Putin, di un’estensione dell’adesione di Mosca all’Opec a tutto il 2019.

A questo punto cresce l’attesa per le decisioni che saranno prese durante la prossima riunione dell’organizzazione che si terrà a Vienna giovedì prossimo 6 dicembre.

Gli analisti credono, che in questa sede potrebbe essere decisa la riduzione di un milione di barili di petrolio al giorno.

In secondo luogo il barile aumenta anche grazie alla decisione delle autorità dello Stato canadese dell’Alberta di tagliare di 325.000 barili la produzione giornaliera

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