I mercati chiudono con il segno più. Ma molti analisti restano ancora diffidenti sulla tenuta delle Borse.
Piazza Affari
Il +0,45% di ieri è stato sostituito da una chiusura ben più corposa che sul Ftse Mib è stata pari a 1,47% (20.841 punti). Un paradosso se si pensa che la situazione politica è al limite della crisi di governo. Una crisi che, comunque, viene scontata dallo spread, ovvero il differenziale tra Bund tedeschi e Btp italiani. Il saldo finale è di 209,2. In tutto questo il rendimento del decennale tricolore segna 1,54% in forte rialzo.
Il resto d’Europa
Bene anche il resto delle altre piazze di scambio europee. Infatti il Cac 40 regge con un ottimo 1,87%, il Dax invece chiude a 1,33%. Bene anche il Ftse 100 a 1,22%.
Perché Wall Street sale?
Ricominciano ad andare bene le cose anche per Wall Street che qualche minuto prima delle 18 vede un 1% in territorio positivo per lo storico indice Dow, un +1,33% per l’S&P500 mentre il Nasdaq arriva a 1,7%.
I rendimenti in controtendenza e soprattutto alcuni dati macro sull’export cinese (+3,3% a luglio) hanno regalato agli investitori una serie di rassicurazioni sul fatto che la situazione economica globale potrebbe essere meno peggio del previsto. Intanto è tornato a twittare anche il presidente Usa Donald Trump. L’inquilino della Casa Bianca ha chiesto nuovamente alla Fed di favorire un dollaro debole perché, stando alle sue parole, la forza del dollaro, più alta rispetto a quella dei suoi concorrenti a livello mondiale ha danneggiato le multinazionali statunitensi come Caterpillar, Boeing e John Deere, così come le case automobilistiche che “competono su un piano di parità”.
Cosa sta succedendo in Italia?
Per quanto riguarda l’Italia, invece, la situazione è in pieno svolgimento. Il voto di ieri sulla TAV è stata l’ultima goccia, la decisiva, che ha fatto traboccare il vaso di una coalizione politica che non ha mai convinto nessuno. In una giornata di frenetici cambi d’agenda, alla fine, il Premier Conte e i due vicepremier Matteo Salvini e LUigi DI Maio si sono ritrovati in queste ore a Palazzo Chigi per definire il punto della situazione di quella che, a tutti gli effetti, sarà la crisi di governo che potrebbe portare ad elezioni entro ottobre. O almeno questa appare al momento la probabilità più plausibile dal momento che la Lega, in una nota, non ha esitato a dire che l’unica alternativa alla situazione attuale è il voto.
Mercati azionari: bottom in costruzione
Continuiamo a testare per gli indici azionari le aree di minimo proiettate per il periodo 1 luglio/30 dicembre e come già rimarcato ieri sera, potremmo essere vicini anche ad un’inversione rialzista. Domani scade un setup annuale e sarà spartiacque fra nuovi rialzi e quindi inversione rialzista o nuovi affondi.
Quali sono i livelli che faranno ripartire gli acquisti?
I livelli di breve da monitorare
Oltre alla tenuta dei recenti minimi le conferme arriveranno anche da chiusure giornaliere superiori a:
Dow Jones
26.073
7.836
S&P 500
2.900
Ftse Mib Future
20.800
Dax Future
11.742
Eurostoxx Future
3.333
Come al solito si procederà per step.
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