Mercati azionari e i paralleli con il 2000, il 1987 ed il 2007

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Basta leggere cosa abbiamo scritto negli anni, nei mesi e nelle settimane precedenti per poter affermare che quello che accade è per Noi, la cronaca di un movimento annunciato nei termini e nei modi.

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Noi siamo Long di lungo periodo dai minimi del 2012 ed abbiamo poi incremetato sui minimi del 2013.

LEGGI ARTICOLO SCRITTO IL 29 GENNAIO 2012

Meno di 2 anni fa, e poi 1 anno fa e poi qualche mese fa, molti gridavano al fallimento dell’economia occidentale e che l’Italia sarebbe andata sicuramente in default:
dai minimi del 2012/2013 , i mercati sono risaliti in media del 50% ed in alcuni casi del 100%.

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Cosa attenderci dal futuro?

Per investire con successo sui Mercati Finanziari, c’è bisogno di una mappa che nasca dalle statistiche storiche e ci permetta di guardare al futuro con più tranquillità, e di investire con le probabilità a favore. Noi abbiamo capito che se si guarda a quello che è avvenuto nel passato, si può investire con successo e con probabilità a favore per il futuro. Poi dopotutto, la differenza con il banco, che è la Borsa, è proprio questa: forse si vince se le probabilità a favore sono superiori rispetto a quelle a sfavore.

Cosa muove i mercati?

I cicli dei mercati finanziari interagiscono con i cicli dell’economia. Possiamo tranquillamente dire, quindi, che Mercati Azionari e il Ciclo Economico sono due sinusoidi identiche o quasi identiche.

Come e con che cosa possiamo definire e delineare in poche parole il Ciclo Economico? Con il PIL. Il PIL viene usato per misurare il benessere economico di una Nazione, per cui è un “indicatore di ricchezza”. È ovvio che se il PIL di un Paese aumenta, la Nazione attraversa una fase di espansione. Viceversa se diminuisce si trova in recessione.

Storicamente a periodi di espansione, più o meno limitati, sono seguiti periodi di recessione più o meno limitati.Ovviamente le variazioni del PIL influenzano il prezzo delle azioni. Infatti,come l’economia ha un suo Ciclo, così anche i Mercati Azionari: a periodi di espansione seguono periodi di recessione economica, e quindi, a periodi di Bull Market,periodi di Bear Market.
Possiamo, quindi, esprimere delle regole semplici:

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Espansione economica=Tassi di interesse in rialzo=Mercati azionari in rialzo

Recessione/rallentamento economico=Tassi di interesse in ribasso=Mercati azionari in ribasso.

Sembra di una semplicità disarmante, ma chi riesce a seguire queste piccole regole:
• Acquistare nei periodi di recessione, dove i tassi sono bassi, e i Mercati azionari sottovalutati (Acquistare basso)
• Vendere nei periodi di espansione, dove i tassi sono alti, e i Mercati azionari sono alti (Vendere alto)

Come si comportano gli investitori, nei momenti di picco di espansione economica e nei momenti di picco della contrazione?

Basta leggere il grafico del sentiment dell’investitore per averne un’idea.

Proprio nei momenti di maggior euforia, o maggiore panico, la statistica dice che ci sono alcuni addetti ai lavori che si comportano peggio del peggior investitore:
o gridando al rialzo perenne o alla fine dell’economia!

Sicuramente atteggiamenti del genere, creano forte stress negli investitori influenzandone forse(molto probabilmente)i comportamenti:
qualcuno sicuramente avrà venduto sui minimi Titoli di Stato e forse azioni!

In base a statistiche storiche che partono dal 1798, isolando determinati campioni di prezzo e tempo, siamo riusciti ad evidenziare quale sarà il probabile “tragitto” che i mercati azionari seguiranno di anno in anno fino al 2030 almeno.

Prima di definire il probabile futuro dei mercati delle prossime settimane, facciamo un passo a ritroso su cosa abbiamo scritto negli anni, nei mesi e nelle settimane precedenti, per poi cercare di definire il futuro più probabile.

In base alle statistiche degli ultimi 120 anni sugli Indici americani:

Il periodo 2008/2009 doveva rappresentare per i mercati americani, un bottom di un Ciclo trentennale, e quindi quei livelli di minimo toccati in quel periodo non dovrebbero essere più ritoccati per molti anni, o forse mai più.

Infatti, assumendo un ciclo a 30 anni e partendo dal 1798 è possibile costruire la seguente sequenza: 1798, 1828, 1858, 1888, 1918, 1948, 1978 e 2008/2009.

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Cosa hanno in comune tutti questi anni?

In questi anni si è sempre formato un minimo del mercato che non è stato violato per lunghi periodi o addirittura mai.

Andiamo ad analizzare caso per caso.

Anno 1798: il mercato ha formato un bottom che non è stato più toccato;

Anno 1828: il mercato ha formato un bottom che è stato toccato solo 11 anni più tardi;

Anno 1858: il mercato ha formato un bottom che non è stato più toccato;

Anno 1888: il mercato ha formato un minimo violato solo 5 anni più tardi, ma solo per 1 anno. Poi non è stato più toccato;

Anno 1918: il mercato ha formato un bottom che è stato violato solo 11 anni più tardi durante il crash del 1929;

Anno 1948: il mercato forma un minimo violato per una sola settimana nel giugno del 1949 e mai più toccato. Va notato che dopo il 1949 è iniziato un mercato toro durato fino all’inizio degli anni settanta;

Anno 1978: il mercato forma un minimo violato per una sola settimana nel marzo del 1980 e mai più toccato. Va notato che dopo il 1980 è iniziato un mercato toro durato fino al 2000.

Come si può arguire, 120 anni di Storia negano la probabilità che il minimo del 2009dei mercati americani, abbia molte probabilità di essere ritoccato nei prossimi anni.

In base al conteggio del Top or Bottom, il rialzo iniziato nel 2009 doveva continuare ininterrotto fino al primo semestre del 2011, per poi lasciare spazio ad una correzione di almeno un anno.

Questa correzione a cavallo fra il 2011 ed il 2012, doveva portare alla formazione del minimo del decennio, per poi lasciare spazio ad un bull market di almeno 5 anni.

Il rialzo degli ultimi mesi ha modificato lo scenario?

Nel mese di Aprile, molti Indici Europei, in base al conteggio del Top or Bottom, e alle dinamiche del PdB Tecniche di Breakout, incominiciano a evidenziare uno scenario molto piu’ favorevole per i prossimi mesi, ma soprattutto la probabilità che sarà difficile far scendere i mercati azionari sotto i minimi del 2013.

Ogni ritracciamento, dovrà essre occasione di acquisto!

Questa salita, come ogni salita, se si vuole cercare il pelo nell’uovo, incomincia ad agitare le solite cassandre, che incominciano a ventilare paragoni, se ci consentite DAVVERO IRRIVERENTI, con il 2000 oppure il 2007 oppure il 1987.

L’economia di oggi, e lo stato dei tassi di interessi e ben diverso da quello di quei momenti, e non parlaimo del rapporto prezzo/utili e della valutazione dei mercati stessi!
Noi attendiamo una correzione rilevante fra Agosto ed Ottobre, una correzione superiore al 10% per tutti i mercati internazionali,e poi un volo planare fino al Dicembre 2015..e poi leggete la mappa sopra!

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