Mercati azionari: convergenze dinamiche ed equilibri di lungo termine Intervista a Gian Piero Turletti

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IN COSA CONSISTE UNA CONVERGENZA DINAMICA?

Si tratta di un equlibrio che i mercati tendono a raggiungere in termini di spazio e di tempo.

Possono essere definiti con diversi metodi.

Nella presente analisi utilizzo la congiunzione di rette di supporto o di resistenza di lungo e lunghissimo termine.

Quando si incontrano due rette, una di lunghissimo termine ed una di lungo, si definisce un obiettivo rilevante in ottica di lungo, in termini di prezzo e di tempo, un setup che rende altamente probabile un’inversione di tendenza.

Possiamo applicare tale metodo ad alcuni principali mercati azionari, e proprio tramite grafici di lungo e lunghissimo termine possiamo distinguere trend decisamente differenziati.

A COSA SI RIFERISCE?

Al fatto che, mentre nel lungo termine i principali mercati azionari sono tuttora inseriti in trend rialzisti, la prospettiva muta considerando una prospettiva di lunghissimo termine, tale da ricomprendere periodi di tempo anche ultradecennali.

In tal senso, possiamo infatti dire che il trend degli indici americani e del Dax è tuttora rialzista, mentre Eurostoxx e FTSE Mib, ad esempio, sono invece inseriti in trend ribassisti.

PROPRIO A PROPOSITO DI FTSE MIB, PUO’ ILLUSTRARCI I CONCETTI SINORA ESPOSTI?

Certamente.

Osserviamo il seguente grafico (numero 1) del nostrano FTSE MIB.

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Il grafico evidenzia bene come il nostro indice sia tuttora inserito in un trend discendente, la cui trend line resistenziale ha intersecato il massimo del 2007, ma al tempo stesso si nota come a partire dal 2012 i corsi abbiano costruito un trend ascendente di medio/lungo.

Interessante notare anche l’applicazione del concetto di convergenza dinamica.

Notiamo infatti l’intersezione tra la retta di lungo e quella di lunghissimo termine come possibile proiezione di un setup di tempo per il 2019 in area 35.000.

Possiamo quindi dire che tale target rappresenta un obiettivo di lungo, mentre tale proiezione risulterebbe negata in caso di rottura del bordo inferiore del canale rialzista intrapreso dal 2012.

Tenute di questa trend line sarebbero invece foriere di ulteriori rialzi in ottica di investimento.

MA RETROSPETTIVAMENTE, PUO’ FARCI UN ESEMPIO DI UNA CONVERGENZA DINAMICA DA CUI SI SIA ORIGINATA UNA RILEVANTE INVERSIONE DI TREND?

Analizziamo il seguente grafico (numero 2) del Dow Jones.

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I due bordi, supporto e resistenza, in cui il Dow Jones è inserito, rappresentano il canale rialzista di lunghissimo termine.

Con le ellissi ho evidenziato dove la retta di lunghissimo termine incrocia quella di lungo.

Nel 2000 e nel 2007 si sono intersecate le rette resistenziali dei canali di lungo con quella superiore di lunghissimo termine, mentre nel 2009, sempre evidenziata da un’ellisse, notiamo l’intersezione dei corsi azionari lungo il bordo inferiore del canale di lunghissimo termine.

Inizialmente sembrava che il supporto venisse sfondato al ribasso, ma poi i corsi sono rientrati al di sopra, offrendo quindi un rilevante segnale long di lungo termine.

La situazione attuale, evidenziata nell’ultima ellisse a destra, evidenzia la stretta analogia con le situazioni del 2000 e del 2007.

Quindi, ancora una volta, una convergenza dinamica che rende probabile un’inversione di lungo termine.

QUALE POTREBBE ESSERE IL TARGET DI UN TREND RIBASSISTA DI LUNGO TERMINE SUL DOW JONES?

Non escludo il raggiungimento del supporto del canale rialzista di lunghissimo termine, attualmente intersecante area 10000.

SECONDO LA MEDESIMA IMPOSTAZIONE METODOLOGICA, QUALI PROSPETIVE PER UN ALTRO FONDAMENTALE INDICE USA, LO S&P 500?

Direi che la situazione è del tutto simile a quella del Dow Jones.

Ecco un grafico di lunghissimo termine (numero 3) dello S&P 500.

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Ancora una volta notiamo l’intersezione tra i corsi ed il bordo superiore del canale di lunghissimo termine.

I corsi, in caso di conferma del potenziale trend ribassista, si indirizzerebbero prima verso la mediana del canale, attualmente transitante attorno ad area 1230, ma rotto tale riferimento dinamico, si proietterebbero lungo il supporto di lunghissimo, attualmente transitante poco sotto area 800.

E PER QUANTO RIGUARDA IL DAX?

Situazione del tutto analoga a quella degli indici USA, come risulta dal seguente grafico (numero 4)

Ancora una volta si evidenzia l’incontro tra retta di resistenza di lungo e di lunghissimo termine.

Anche per l’indice tedesco si prospetta, quindi, un’inversione di lungo termine, con obiettivi prima il bordo inferiore del canale di lungo, poi quello del canale di lunghissimo termine.

E QUALE ALTRA SITUAZIONE SI PRESENTA, INVECE, ANALOGA AL NOSTRO FTSE MIB, CIOE’ TUTTORA IMPOSTATA AL RIBASSO SUL LUNGHISSIMO TERMINE?

Direi l’Eurostoxx, ad esempio, come evidenziato dal seguente grafico (numero 5).

Anche in questo caso, infatti, appare evidente un trend ribassista primario, la cui trend line resistenziale interseca i massimi del 2000 e del 2007.

Al tempo stesso, invece, il trend di lungo termine è ritornato rialzista dal 2012.

Possibile obiettivo, risultante da convergenza tra retta resistenziale di lungo e lunghissimo termine, area 3500 per fine 2014.

Inversione dello scenario rialzista sotto il supporto dinamico di lungo, con possibile interessamento della trend line supportiva di lunghissimo termine.

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