Mercati in affanno: i livelli di alert

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Altra mattinata all’insegna della debolezza sui mercati del Vecchio Continente.

Il Ftse Mib

Qualche minuto prima delle 13, infatti il Ftse Mib scendeva dello 0,3% (19.244 punti). Lo spread tra Bund e Btp arrivava a segnare un calo di 2,2 punti, il che permetteva al saldo di toccare i 260 punti tondi. In tutto questo il rendimento del decennale tricolore arrivava al 2,85%, anch’esso in calo del 2%. La musica non cambia allargando la visuale al resto delle piazze di scambio.

La panoramica sui mercati

Il Cac 40 di Parigi, infatti, arrivava allo stesso livello del Ftse Mib ovvero -0,3%. Si scostava di poco il Dax di Francoforte con un risultato dello 0,25% in passivo. Segno meno anche per Londra con un -0,15% su suo Ftse 100. Il cross euro-dollaro è di 1.152855. Il biglietto verde è sotto pressione ancora per via della Federal Reserve.

La pressione sul dollaro

Nei giorni scorsi, infatti, il governatore Jerome Powell ha confermato che la banca centrale statunitense può permettersi di essere paziente nella gestione della politica monetaria. Dichiarazioni che hanno rafforzato il sentiment ormai generalmente diffuso sul mercato di una Fed meno aggressiva nei prossimi 12 mesi. Da qui il ribasso del dollaro nei confronti delle maggiori divise internazionali.

Pil made in China

Guardando invece ai mercati, la causa della generale debolezza è da attribuirsi anche alle ultime notizie in arrivo dalla Cina. Indiscrezioni di stampa parlano di un taglio sul prossimo target di crescita da parte di Pechino. Il prossimo range, infatti, per il 2019 dovrebbe oscillare tra il 6 e il 6,5%.

Dati macro

Non arrivano buone notizie nemmeno dagli ultimi dati macro pubblicati. In particolare quelli della produzione industriale di novembre che evidenziano un forte rallentamento della produzione industriale a novembre. La peggiore, paradossalmente, è stata la Germania con un -4,7% su base annua, mai così male da oltre nove anni. Negativo anche il risultato su base mensile arrivato a -1,9%. Non vanno meglio le cose in Francia con il suo -1,3% e in Spagna -1,5%. I dati Istat consegnano un quadro negativo anche per l’Italia con una flessione dell’1,6% su base mensile e del 2,6% su quella annuale.

Ancora Brexit

Ultima nota: le rinnovate tensioni sulla Brexit. Nei giorni scorsi il Parlamento inglese aveva votato per l’obbligo del governo di presentare un piano B in caso di bocciatura dell’attuale deal. Oggi, però, da Bruxelles fanno sapere che l’unico accordo riconosciuto dall’Ue è quello già sottoscritto a fine anno tra le parti.

I valori da monitorare sui mercati fino alla chiusura odierna

Il rimbalzo  in corso  verrà archiviato da chiusure orarie inferiori ai seguenti valori

Ftse Mib  Future 19.070

Dax  Future 10.904

Eurostoxx Future  3.064

Bund Future  164,20

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