Mercati ad uno storico passaggio di forza relativa?

Mercati

In precedenti articoli ho avvertito che in chiusura mensile potrebbe intervenire uno storico passaggio della forza dello S&P 500 (in generale mercati azionari USA) in senso ribassista, rispetto all’oro.

Ma occorre avere ben chiaro un concetto: forza relativa ribassista non significa necessariamente trend ribassista.

Due asset possono, ad esempio, essere entrambi in un trend rialzista.

Se uno ha forza relativa ribassista, rispetto all’altro, significa semplicemente che tende ad avere una performance inferiore.

Ma cosa potrebbe succedere, in caso di conferma di passaggio della forza relativa dello S&P 500 al ribasso rispetto all’oro?

Mercati e cambi di forza relativa

Occorre considerare i seguenti grafici, che illustrano bene tale situazione.

Il grafico qui sopra evidenzia i trend sullo S&P 500 nella parte superiore e la forza relativa rispetto all’oro, nella parte inferiore.

Le due rette verticali indicano le date in cui la forza relativa è passata sotto la media a 60 mesi.

In questo periodo, durato da agosto 2001 a marzo 2013, notiamo che lo S&P 500 (mercati americani) non ha presentato solo trend ribassisti, ma ha alternato trend rialzisti e ribassisti.

Durante questa fase il maggior trend rialzista ha conseguito una performance del 135 per cento, mentre il trend ribassista con la più estesa performance ribassista, ha raggiunto il –57 per cento circa.

Considerando, invece, la performance dall’inizio della fase ribassista della forza relativa alla sua fine, riscontriamo un modesto rialzo di circa il 38 per cento.

Grafico  e confronto

Invece, consideriamo ora il grafico dell’oro, sempre a barre mensili, nel medesimo periodo.

Notiamo un trend rialzista imponente, con una performance del 499 per cento circa.

Operativamente, neppure mettendo insieme le singole performances delle diverse fasi orso e toro pluriennali dello S&P 500 nel medesimo periodo, otteniamo una tale performance.

Di qui l’importanza di non confondere cambio della forza relativa necessariamente con un cambio di trend.

Ma anche l’importanza di questo indicatore, che avrebbe consentito una performance maggiore detenendo posizioni long sull’oro, invece che cercando di cogliere i trend dell’azionario nel medesimo periodo.

Concludo questo articolo, rilevando che diversi elementi tecnici di breve e medio termine evidenziano come la settimana in corso costituisca un setup rilevante per l’azionario USA, e da come si muoveranno i corsi questa settimana, potremo quindi comprendere il probabile futuro dell’azionario.

In ogni caso ancora in un trend rialzista di lungo.

Quanto alla crisi di governo, potrebbe sfociare in uno dei due esiti che avevo indicato come più probabili, nuovo esecutivo contraddistinto da molteplici contraddizioni, ed ammesso che Conte sia nuovamente premier, non avrà vita facile. Con beneficio e probabile guadagno di consensi dell’opposizione.

Nei prossimi articoli approfondiremo queste due questioni: trend di Wall Street e scenari politici italiani.

A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT

Approfondimento

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