Mediobanca: i risultati da record non sostengono il titolo che rischia un sensibile ritracciamento

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Il titolo Mediobanca ha chiuso i primi nove mesi dell’esercizio 2017-2018 con un utile netto di 681,9 milioni di euro, in crescita dell’11,1% rispetto allo stesso periodo del bilancio precedente grazie al consolidamento delle acquisizioni nel Wealth Management. Risultati da record!

Tuttavia la settimana appena conclusasi ha visto una chiusura inferiore all’importantissimo supporto in area 9.9847€ (I° obiettivo naturale). Se settimana prossima questo livello non dovesse essere recuperato ci sarebbero elevate probabilità di scendere almeno fino in area 9.1847€.

In caso contrario si partirebbe verso gli obiettivi al rialzo indicati in figura.

 

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News: Fonte MilanoFinanza

Mediobanca ha chiuso i primi nove mesi dell’esercizio 2017-2018 con un utile netto di 681,9 milioni di euro, in crescita dell’11,1% rispetto allo stesso periodo del bilancio precedente grazie al consolidamento delle acquisizioni nel Wealth Management. Da inizio marzo rientrano anche i conti della neo acquisita società svizzera di gestione, Ram Active Investments, specializzata in intelligenza artificiale applicata alla finanza e il buon andamento di tutte le altre divisioni, in particolare del Consumer Banking.

Intanto il titolo ha aperto bene a Piazza Affari, cresce dell’1,93% a 10,06 euro per azione.

I ricavi sono, invece, stati pari a 1,8 miliardi (+9%). Sia per i ricavi sia per gli utili, i nove mesi appena archiviati segnano un nuovo record, sottolinea Mediobanca . Il risultato operativo del periodo è salito a 813 milioni (+19%). Il Cet1 ratio a fine periodo si è portato dal 12,9% al 13,9%. Il Total  capital ratio è passato dal 16,2 al 17,3%. Il Rote si è attestato al 10%.

Il margine d’interesse è cresciuto del 6,2% a 1,01 miliardi. Gli impieghi alla clientela sono aumentati da 39,6 a 40,2 miliardi, mentre la raccolta è passata da 47,4 a 48,3 miliardi. Per quanto riguarda il Wealth management, la divisione ha raggiunto quota 36,5 miliardi di masse gestite, mentre nei nove mesi dell’esercizio la raccolta netta realizzata è stata pari a 3,2 miliardi. I ricavi di questa divisione sono stati pari a 384 milioni di euro (+16%), l’utile è invece salito a 51,3 milioni. Per quanto riguarda la divisione del Credito al consumo, i ricavi dei nove mesi sono stati pari a 744 milioni (+4%), l’utile netto è stato di 240 milioni (+21%).

Le commissioni sono salite del 13,6% a 456,6 milioni per il maggior apporto del Wealth Management (+29,2%, da 143,5 a 185,4 milioni) che consolida l’allargamento del perimetro (consolidamento integrale di Banca Esperia ed acquisizione di Ram, che contribuisce con 4,3 milioni), mentre il corporate, Cib, rimane ai livelli elevati dello scorso anno, che incorporava un trimestre dell’anno particolarmente brillante nel capital market, grazie alla maggiore attività di corporate finance e specialty finance.

Il contributo di Assicurazioni Generali  e delle altre partecipazioni è aumentato da 194,4 a 204,9 milioni e riflette il contributo di Generali  all’ultimo trimestre (+84 milioni), in recupero rispetto al trimestre precedente.

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