Mediaset: la strada sembra segnata verso 1,5!

ProiezionidiBorsa

Se l’Italia vuole ritornare a correre, deve far ripartire gli investimenti privati e deve far decollare le aziende. Quindi, a parer nostro urge una politica di detassazione REALE e nello stesso tempo si devono incentivare gli investimenti privati attraverso un capillare “regolamento” che possa portare a ridimensionare drasticamente la burocrazia, la lentezza processuale e un controllo sul lavoro nero. Inoltre, si dovrebbe mettere mano al controllo, non solo delle partite iva attive, ma si dovrebbe procedere al controllo di tutti quegli imprenditori reali sconosciuti al fisco.

In Italia ogni 4/5 imprenditori conosciuti al fisco forse c’è ne più di uno, che non ha mai pagato le tasse perché non ha mai aperto partita iva.

Torneremo sull’argomento con una nostra proposta dettagliata nei prossimi giorni.

Le Aziende italiane quotate e non , continuano a soffrire. Non sono altro che lo specchio di un’economia che continua a perdere colpi da molti decenni.

Il Gruppo Mediaset è una grande Azienda italiana e ne ha segnato la storia. Nel bene e nel male, le aziende della famiglia di Berlusconi hanno fatto scuola e rappresentano un eccellente modello di business dal sicuro futuro altrettanto luminoso.

Sembra una parodia tutta italiana, quella fra Vivendi e Mediaset. Il gruppo italiano ha vissuto momenti migliori, ma rappresenta a livello internazionale, sempre un ottimo e solido modello societario.

A che punto è la storia Mediaset-Vivendi?

Ecco un articolo pubblicato un paio di giorni fa su Repubblica

“Siamo fiduciosi su Mediaset Premium”. Con queste parole Arnaud de Puyfontaine, ceo di Vivendi, ha ribadito di essere pronto a formulare a Mediaset una proposta alternativa sulla tv a pagamento. Il contratto firmato lo scorso 8 aprile, prevedeva che entro il 30 marzo le due società avrebbero dovuto perfezionare l’accordo. La data, tuttavia, può essere rivista dalle parti, e ora si lavorerebbe per trovare una soluzione nelle prossime settimane, negoziarla e annunciarla entro il 30 ottobre. Rimandare oltre non sarebbe possibile, perché Mediast Premium deve programmare i palinsesti e le offerte e prepararsi per l’asta dei diritti del calcio di serie A e della Champions League che inizierà nel gennaio 2017.

Secondo indiscrezioni, Mediobanca e il finanziere Tarak Ben Ammar stanno lavorando per trovare una soluzione che avvicini le posizioni dei due gruppi e soprattutto scongiuri una lunga e violenta battaglia legale. Lo scorso 19 agosto Mediaset ha infatti presentato una causa civile chiudendo a Vivendi 50 milioni di danni al mese a far data dal 25 luglio, quando il gruppo ha iniziato a contestare unilateralmente il contratto per l’acquisto del 100% di Premium, e il maggior danno subito quantificato in non meno di 1,5 miliardi. Ma anche la capogruppo Fininvest si è associata al gruppo delle tv commerciali chiedendo ai francesi 570 milioni di danni.

E così Vivendi, per evitare una lunga battaglia legale – che la pone in una posizione di debolezza – starebbe cercando di coinvolgere nuovi soci per non consolidare Premium e tenere in piedi l’accordo con Mediaset. Tuttavia il gruppo di Cologno sembra determinato a non concedere troppi sconti ai francesi, sicuri della validità legale del contratto firmato coi francesi.”

Analisi di Proiezionidiborsa

Il titolo ha chiuso il mese di settembre a 2,794, dopo un’oscillazione trimestrale  fra 3,428/2,56.

Cosa attendere nel prossimo trimestre?

Per il momento il trend è ancora ribassista. Possibili rimbalzi fino all’area 2,933/2,994. Il trend diventa rialzista solo con chiusure daily e poi settimanali superiori ai 3,037. Long sopra 3,037. Short sotto 2,933.

Il titolo è ad un punto nodale: o si ritorna prepotentemente al rialzo, oppure si scenderà fino ai 1,5 euro!

C’è da considerare che agli attuali prezzi, dal punto di vista fondamentale, il titolo Mediaset risulta sottovalutato.

 

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