Mattone, dolce mattone: l’investimento preferito degli italiani declinato in 5 mosse

4 titoli immobiliari USA

Mattone, dolce mattone: l’investimento preferito degli italiani declinato in 5 mosse. Gli immobili rappresentano da sempre una delle forme di investimento più apprezzate in assoluto. Al giorno d’oggi il metodo più semplice per investire nel mattone è quello di acquistare ETF immobiliari sui mercati. Vediamo quindi come declinare questa passione in 5 mosse in merito all’investimento preferito degli italiani.

Ormai dovreste sapere che cos’è un REIT, vero? Si tratta dell’acronimo di Real Estate Investment Trust, ovverosia una società per azioni quotata in borsa. Questo tipo particolare di società possiede fisicamente numerosi immobili ad uso commerciale o abitativo.

Obiettivo? Concederli in locazione e guadagnare grazie agli affitti.

I REIT hanno un enorme vantaggio. La normativa tributaria di molti paesi gli concede notevoli vantaggi fiscali, a patto che essi distribuiscano la maggior parte dei loro profitti sotto forma di dividendi agli azionisti. Tale distribuzione avviene molto frequentemente, spesso con cadenza trimestrale, a volte addirittura mensile. Per tale ragione possedere azioni di un REIT equivale ad essere il proprietario di una piccola parte di tutti gli immobili in cui esso investe, e ad avere il diritto ad ottenere costantemente una piccola parte di tutti i canoni di affitto che esso riscuote. Si tratta di una comodità davvero notevole, se ci pensate.

Che poi è la causa diretta del successo di questi strumenti finanziari.

Tuttavia, un singolo REIT potrebbe incorrere in difficoltà finanziarie, rischi inattesi, errori del management, perdite o, addirittura, fallimento. Inoltre, spesso, un REIT acquista immobili situati soltanto in una determinata area geografica, offrendo una rappresentazione altamente limitata e locale del mercato immobiliare. Questi problemi sono facilmente risolvibili tramite l’investimento in ETF di REITs, ovvero fondi quotati che possiedono azioni di un elevato numero di aziende immobiliari. Gli ETF immobiliari garantiscono a) massima diversificazione b) diminuzione del rischio e c) migliore rappresentazione dell’andamento globale del prezzo degli immobili.

Mattone, dolce mattone: l’investimento preferito degli italiani declinato in 5 mosse

Su Borsa Italiana ci sono diversi ETF immobiliari che investono in REIT. Ne presentiamo 5 particolarmente validi.

1)iShares European Property Yield UCITS ETF (MIL:IPRP). E’ un ETF che investe in immobili europei, ovvero legato solo ed esclusivamente al mercato immobiliare europeo, escludendo il Regno Unito. Investe nei REIT e nelle società immobiliari quotate che abbiano un rendimento da dividendo previsionale ad un anno pari o superiore al 2%. I REIT che fanno parte dell’ETF sono in totale 55, ed hanno sede principalmente in Germania, Francia, Svizzera, Svezia, Belgio, Spagna, Paesi Bassi, Austria, Norvegia e Finlandia. La Germania risulta predominante, dato che ha un peso totale all’interno dell’ETF del 38%. Costi annui dello 0,40%, valuta euro (niente rischio di cambio), distribuzione trimestrale, dividendo del 3,39%.

2)iShares US Property Yield UCITS ETF. In pratica la copia di quello prima, ma per il mercato USA. Investe in 117 REIT, tutti americani. Quasi ⅓ del fondo è investito nel settore industriale, circa ¼ in quello specialistico, cioè in quello in cui ricade tutto quello che non è classificabile in altri settori. Costo anch’esso dello 0,40% annuale, valuta dollaro, distribuzione trimestrale, dividendo del 3,82%.

3)iShares Asia Property Yield UCITS ETF. La versione asiatica dei primi due. Le aziende immobiliari che fanno parte dell’ETF sono in totale 80, ed hanno sede principalmente in Giappone, Hong Kong, Australia e Singapore. Il Giappone risulta predominante, dato che ha un peso totale all’interno dell’ETF pari al 39%. Costo annuo dello 0,59%, valuta dollaro, distribuzione trimestrale, dividendo del 3,78%.

E poi ancora

4)iShares Developed Markets Property Yield UCITS ETF. Un ETF globale che include tutte le aziende presenti nei 3 precedenti prodotti, più qualcuna britannica e canadese. Le aziende immobiliari che fanno parte dell’ETF sono ben 307, ed hanno sede principalmente negli Stati Uniti, Giappone, Hong Kong, Germania, Regno Unito, Australia, Singapore, Canada, Francia e Svizzera. Costi annui dello 0,59%, valuta dollaro, distribuzione trimestrale, dividendo del 3,55%.

5)Amundi ETF FTSE EPRA NAREIT Global. La distribuzione dei dividendi costanti (e spesso pingui) è una delle caratteristiche dei REIT, ed attira chi vi investe. Ci sono però alcuni ETF che investono in questo mondo che non distribuiscono dividendi, ma li reinvestono direttamente nei propri sottostanti. E’ il caso di questo prodotto di Amundi, che ha una diversificazione globale e delle spese di gestione molto basse (soltanto lo 0,24% annuo). Le aziende incluse nell’ETF sono 337, ed i paesi ed i settori immobiliari presi in considerazione sono praticamente gli stessi del precedente ETF globale di iShares. La valuta è l’euro.

Consigliati per te