L’unica strada per contrastare l’evasione fiscale è la lotta ai soldi contanti incentivando il cashless

evasione fiscale

L’evasione fiscale è un cancro difficile da debellare in Italia. Eppure gli ultimi Governi hanno messo in campo varie iniziative. I nostri Esperti economici hanno letto il 33esimo rapporto Italia di Eurispes. Ebbene l’unica strada per contrastare l’evasione fiscale è la lotta ai soldi contanti incentivando il cashless. L’Istituto di ricerca nell’ampia relazione ha posto la lente di ingrandimento sull’anomalia tutta italiana. Purtroppo sul nostro territorio il fenomeno dei pagamenti in contanti è ancora ampiamente utilizzato dalla popolazione nonostante negli ultimi anni siano stati rivisti i limiti.

Limite utilizzo dei contanti

Attualmente il limite all’utilizzo del contante è fissato a 2.000 euro fino al 31 dicembre 2021 mentre dal prossimo anno passerà a 1.000 euro salvo colpi di scena dell’ultima ora.

Su questo tema, infatti, le forze politiche che reggono il Governo hanno opinioni ben diverse e perciò tutto potrebbe accadere. Intanto, far passare le transazioni attraverso canali tracciabili è l’unica strada per consentire all’autorità fiscale di monitorare i flussi di denaro e analizzare quelli più sospetti.

Quanti pagamenti vengono effettuati con i POS

La Banca d’Italia ha verificato che i pagamenti con POS si attestano a 230 miliardi di euro, meno della metà del volume dei pagamenti in contanti. Ma come mai esiste ancora un gap di questo genere? Purtroppo le attività commerciali devono sopportare il peso delle commissioni da pagare agli istituti di credito per ogni singola transazione tramite POS. Sarà probabilmente per questo motivo che il sistema non decolla definitivamente.

Il peso delle commissioni sui pagamenti

Ai pagamenti elettronici andrebbe accompagnata l’eliminazione o la riduzione delle commissioni ai commercianti. Infatti aumentando i pagamenti digitali e diminuendo le transazioni regolate in contanti, si ridurrebbe l’incidenza dell’economia sommersa e dell’IVA evasa rispetto al PIL.

Di conseguenza si recupererebbero tra un minimo di 11,3 miliardi di euro e un massimo di 63,5 miliardi di euro di economia sommersa e tra 6 miliardi di euro e 28 miliardi di euro di IVA evasa.

Il valore del contante sul PIL

L’Italia da questo punto di vista non se la passa bene perché risulta tra le 35 peggiori economie al mondo per incidenza del contante sul valore del PIL. Perciò l’unica strada per contrastare l’evasione fiscale è la lotta ai soldi contanti incentivando il cashless e rivedendo i costi sulle commissioni.

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