L’Ucraina sta alla Russia come Taiwan alla Cina, quali scenari possibili in Oriente

bombardamenti russo

«È l’ora più buia», per dirla con parole di Winston Churchill. Sono in corso bombardamenti e attacchi alle porte di Kiev dal popolo russo. L’ultim’ora battuta dalle agenzie riferisce del lancio di bombe su una scuola di Donetsk e dell’uccisione di due insegnanti. Fonti ucraine riferiscono di morti e obiettivi civili. Tale informazione è da verificare e confermare nei prossimi giorni. Le previsioni parlano di circa 15 giorni di attacchi per una guerra che ha mandato in fibrillazione il cuore d’Europa.

Nessuna controffensiva da terra

L’Occidente si attrezza e senza mandare uomini a contrastare direttamente l’offensiva, prepara il pacchetto delle sanzioni. La NATO ha allertato le proprie basi e il cordone presente nei Paesi alleati, ma non entrerà (da quel che ha annunciato ieri Biden) per combattere in Ucraina contro l’esercito russo. Sarebbe un’apocalisse inimmaginabile.

Le sanzioni

Nel frattempo che vengono decise le sanzioni ai danni del popolo russo, Putin non pare temere alcun male. E in fondo, a dirla tutta, le misure punitive incidono sullo stile e sul tenore di vita ma le bombe sono un’altra cosa. Sopprimono le vite. È evidente che per scelta e lungimirante opportunità, la lotta è impari. Paradossalmente è tutto pensato (da parte della controparte) per avere il male minore.

L’Ucraina sta alla Russia come Taiwan alla Cina, quali scenari possibili in Oriente

Intanto vediamo cosa accade in Oriente. Lo zoom del Mondo intero è concentrato sull’Occidente, ma la Cina che pare spalleggiare la Russia, come se la passa? In Oriente c’è una situazione analoga che fa alzare la guardia e si chiama Taiwan. La presidente dell’isola Tsai Ing-Wen ritiene la località sia una Nazione sovrana. Il Paese del dragone invece, sostiene sia parte della Cina.

Taiwan alza il tiro

Grosso modo potremmo dire che l’Ucraina sta alla Russia come Taiwan alla Cina. Così nel mentre Kiev si prepara al peggio, la presidente della piccola Nazione insulare avrebbe denunciato l’incursione di nove caccia militari cinesi nella sua zona aerea. Da qui la richiesta all’esercito locale di rafforzare l’impegno sulla sicurezza. È risaputo infatti che negli ultimi anni la Cina ha iniziato ad osservare in modo speciale l’isola. E questo avrebbe suscitato la preoccupazione degli States. In questo caso le istituzioni di Taiwan parlano di «guerra cognitiva» con la Cina e alzano la guardia.

La Cina al momento pare osservare cosa accade in Occidente e in Oriente. Tanto per regolarsi se e quando eventualmente conviene preparare la mossa.

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