L’obbligazionario statunitense registra le prime conseguenze dopo le parole di Powell

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Di queste ore la notizia, in arrivo dalla Bundesbank che un eventuale stop da parte dell’Unione Europea al gas russo costerebbe alla Germania circa 180 miliardi di euro. Non solo, ma, nello stesso report, viene indicato che un taglio netto a quella stessa fonte provocherebbe una delle peggiori crisi economiche degli ultimi anni. Come è noto, Berlino già da prima dello scoppio delle ostilità, vedeva il 55% del proprio gas arrivare dalla Russia. Ma non è più solo la guerra a focalizzare l’attenzione, anche le Banche centrali in queste ore contribuiscono a zavorrare i mercati azionari. In questa occasione la FED, e per lei il suo numero uno Jerome Powell, ha confermato la strada aggressiva verso la normalizzazione dei tassi. In pratica un rialzo di 50 punti base, opzione vista da molti come estrema, è stata invece descritta come strategia facilmente applicabile già dalla prossima riunione di maggio.

A dirlo, appunto, lo stesso Powell. Il primo risultato si è visto già sui titoli di Stato. In particolare l’obbligazionario statunitense registra le prime onde d’urto dopo le parole di Powell. Numeri alla mano la scadenza quinquennale è arrivata a rendere oltre il 3%. Ma gli osservatori non possono fare a meno di notare come questo sia il primo segno di una nuova era sul fronte dei tassi di interesse. Infatti se da un lato la BCE sta cercando di procrastinare, dall’altro appare chiaro che, pur volendo, da Bruxelles non potranno ritardare più di tanto quei provvedimenti che la porteranno sulla stessa strada intrapresa dalla Federal Reserve.

L’obbligazionario statunitense registra le prime conseguenze dopo le parole di Powell

In apertura di mercato con l’andamento di quotazioni in calo. Un esempio arriva direttamente da Piazza Affari che al giro di boa delle 13 registrava un passivo dell’1,65%. Non diversa la situazione anche sulle altre borse del Vecchio Continente. Il Ftse 100 di Londra perdeva intorno allo 0,9%, il Cac 40 di Parigi arrivava a -1,5% e il Dax addirittura superava il -1,8%.

Intanto guardando a Wall Street bisogna ricordare che continua la stagione delle trimestrali. Parlando dei singoli titoli ieri Alcoa Corp. ha subito il declassamento da parte di Citigroup che da Buy ha portato il titolo a Neutral con un prezzo target di 84 dollari. Downgrade da parte di RBC Capital Markets su Chevron Corp. Pur in presenza di un rialzo sul target (da 160 a 165 dollari), il titolo  registrato un taglio del rating. Il precedente Outperform si è trasformato presto in Sector Perform.

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