Lo straordinario alla badante non si deve pagare in questi casi secondo la Cassazione

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Il contratto di lavoro collettivo nazionale che interessa la categoria dei collaboratori domestici definisce chiaramente diritti e doveri della figura professionale. Circa il diritto al pagamento del lavoro straordinario è utile porre alcune distinzioni così come ha chiarito una recente sentenza della Corte di Cassazione. Laddove sia presente una spontanea volontà da parte del lavoratore a trattenersi sul luogo di lavoro oltre l’orario stabilito che succede? Lo straordinario alla badante non si deve pagare in questi casi secondo la Cassazione e di seguito illustriamo i dettagli.

Come funziona il contratto di lavoro per queste figure professionali

Chi assume una persona per assistere un familiare anziano o gravemente ammalato, sa bene quali e quanti sia importante l’aiuto che presta questa figura professionale. In alcuni casi, è possibile fruire delle detrazioni fiscali per assistenza alla persona non autosufficiente fino a 2.100 euro di spesa. I dettagli sono consultabili nell’articolo “Come ottenere un rimborso spese di 2.100 euro per la badante o la colf”.

Tali figure professionali che prestano servizio presso anziani o persone con disabilità possono vantare alcune importanti forme di tutela come prevede il CCNL. In base alle linee guida del testo i limiti di orario lavorativo che il datore ha l’obbligo di rispettare prevedono il seguente schema: se il lavoratore o la lavoratrice convive con la persona che accudiscono, può lavorare al massimo per dieci ore al giorno per un totale di cinquantaquattro ore a settimana; se invece non convive, può prestare servizio per un massimo di otto ore giornaliere per un monte settimanale pari a quaranta ore. Tale ripartizione è importante per assicurare il pieno rispetto dei diritti e dei doveri del lavoratore.

Inoltre, serve a garantire le diverse tutele tra le quali vi rientra certamente il diritto al riposo. Laddove il datore richieda alla lavoratrice di eseguire delle ore extra di lavoro, questi ha il dovere di corrispondere il pagamento dello straordinario corrispondente. Le ore di straordinario sono quelle che eccedono quanto prevede i contratto e si retribuiscono in percentuale differente in base al loro ammontare. Tuttavia, su tale aspetto lavorativo extra è opportuno porre delle distinzioni ben precise secondo una recente sentenza.

Lo straordinario alla badante non si deve pagare in questi casi secondo la Cassazione

La sentenza della Corte di Cassazione dello scorso dicembre 2020, ha fissato dei termini ben precisi per determinare il diritto al pagamento dello straordinario. Nel caso in questione la lavoratrice aveva spontaneamente deciso di trascorrere il week-end presso l’abitazione nella quale lavorava in regime di convivenza a tempo pieno. Sin qui nulla di strano, verrebbe da pensare a molti, in quanto la lavoratrice può liberamente disporre del suo tempo. Tuttavia, il fatto che si decida di rimanere in compagnia dell’assistito non fa scattare automaticamente il diritto allo straordinario.

Tale diritto si afferma nella misura in cui il datore di lavoro richieda di prestare servizio extra. Laddove il lavoratore decida spontaneamente di trattenersi presso l’abitazione della persona convivente che assiste, deve dimostrare di aver effettivamente lavorato per vantare un diritto oneroso. Altrimenti, come precisa la Cassazione, non si può presumere alcuna onerosità. Dunque lo straordinario alla badante non si deve pagare in questi casi secondo la Cassazione.

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