Lo shop sharing è il nuovo trend del piccolo commercio 

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Decolla il subaffitto dei negozi, lo shop sharing. Il mondo del piccolo commercio sta cambiando faccia e si adegua alla tendenza già affermata da anni nel settore immobiliare: il cohousing, la coabitazione.

Ci sono già siti e app che permettono di trovare spazi permanenti o temporanei nei negozi degli altri. O di affittare rapidamente un angolo della propria boutique. Oggi la Redazione di ProiezionidiBorsa spiega come funziona questo nuovo trend e chi lo sceglie.

Tutta colpa della pandemia

Molti negozianti hanno dovuto gettare la spugna per colpa della pandemia. Le continue chiusure decise dal Governo Conte non hanno consentito di continuare a pagare l’affitto. E in alcuni casi il dialogo con le proprietà dei locali commerciali, per un ribasso dei canoni, non c’è mai stato.

Essere ospitati in un altro esercizio commerciale è stata la salvezza. Alcuni si rassegnano: si tratta solo di una situazione transitoria. Appena l’economia ripartirà, sono pronti a cercare una nuova location. Altri, invece, hanno deciso di preferire d’ora in poi proprio questa soluzione. Avere due o tre corner in tandem con altri colleghi, in varie città.

L’unione, in alcuni casi, fa davvero la forza. E il multistore tiene vivo l’interesse dei clienti.

Fatti più in là e si riparte

I negozi di oggettistica fanno spazio, creano dei mini salotti che ospitano commercianti in esclusiva di candele artistiche. Oppure artigiani che decorano, creano dal vivo in ceramica e legno, in tessuto o cartapesta.

Gli estetisti fanno spazio a consulenti di riflessologia del piede, tatuatori, dermatologi. I parrucchieri creano dei box per i barbieri o gli stylist di passaggio che applicano le extension. Le boutique di moda ospitano corner stranieri, che offrono nuovi trend e prodotti mai visti.

Anche nelle gastronomie si cominciano ad affittare dei corner ai produttori che hanno spacci al dettaglio ma molto lontani dalle metropoli. Per organizzare degustazioni speciali di vini, salumi, dolci. E nei bar spuntano i corner di gelatai artigiani, anche con carrettino.

Patti chiari e amicizia lunga

Lo shop sharing è il nuovo trend del piccolo commercio. Questo tipo di condivisione prevede mediamente un costo fisso dello spazio e l’uso del bagno, del guardaroba cappotti e dell’area “pausa caffè”.

Più un costo variabile relativo ai consumi del bimestre: se piove o nevica, si spende di più per la corrente, il riscaldamento, le pulizie. I più onesti fissano, comunque, un tetto massimo anche per queste spese. Se lo spazio da dividere si trova online, si paga solo una piccola commissione alla piattaforma o al sito che ha creato l’incontro. Altrimenti si paga una commissione di agenzia.

Lo shop sharing è il nuovo trend del piccolo commercio

Eh già. Alcune agenzie immobiliari nelle grandi città, hanno deciso di specializzare un addetto a tutto il settore temporary. Temporary corner (subaffitto di uno spazio, la metà di un altro negozio), temporary shop (affitto temporaneo di tutto il negozio ma per brevi periodi, da uno a tre mesi). Oppure temporary space: spazi eventi per piccoli gruppi, da dieci a trenta persone. Ovviamente, pandemia permettendo.

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