Lo sai quanto ti tolgono al mese dalle tasche per il Parlamento?

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Lo sai quanto ti tolgono al mese dalle tasche per il Parlamento? Di questa istituzione e dei suoi costi abbiamo parlato di recente, in dettaglio, in questo articolo. Oggi ci focalizziamo sul costo mensile del Parlamento per ogni singolo italiano. Che può parere esiguo, ma che esiguo non è. Può sembrare poco in senso assoluto e relativo. Ma non lo è nel suo significato più ampio. E la cosa è ancora più importante visto che siamo a poco più di un mese da una data importante. Il 20 settembre, infatti, si vota non solo per alcune elezioni regionali. Ma anche per un referendum di cui nessuno, colpevolmente, parla. Un referendum per la riduzione di 1/3 di deputati e senatori.

Visto che il Parlamento italiano costa ad ogni cittadino 30 euro l’anno, il costo mensile è di 2,5 euro a persona. Due caffè, in pratica. Esiguo, vero? Chi non si può permettere di pagarlo? Anche perché, anche se si volesse, non sarebbe possibile farlo… Quindi, o bere o affogare. Come delineato nel precedente articolo, però, il Parlamento italiano è tra i più cari del mondo. Quello americano e quello inglese, ben più efficienti, costano quasi un decimo in meno. Ma perché è così caro? Perché il Parlamento, nel corso dei decenni, è diventato un luogo di raccolta di persone che hanno visto la politica in maniera sbagliata. Non come un servizio per la comunità delle loro abilità, ma come un punto di arrivo.

Lo sai quanto ti tolgono al mese dalle tasche per il Parlamento?

Una volta, infatti, il Parlamento era limitato a persone che avessero i soldi, ma quelli veri. Nobili ed ex nobili, industriali, imprenditori. Persone che non dovevano guadagnare niente dal prestare la loro opera alla politica. Persone che lo facevano perché servire la Patria era l’onore più grande. Volete una riprova? Ecco alcuni nomi tra quelli che sedevano tra i banchi del primo Parlamento italiano. Gioberti, D’Azeglio, Balbo e Cavour. Ed ancora Mazzini, Garibaldi, Ricasoli e Verdi. Sì, quel Giuseppe Verdi. Non vi basta? Ecco alcuni esponenti di destra e sinistra storica. Che hanno caratterizzato la Storia d’Italia fino all’inizio del XX Secolo. Per la destra, oltre ai già citati Cavour, D’Azeglio e Ricasoli, ci furono Sella, Minghetti, Menabrea e Farini. Per la sinistra storica, Rattazzi, Depretis, Cairoli, Crispi, Giolitti, Emanuele Orlando.

Una bella differenza rispetto a quelli odierni, vero? Il cambiamento delle leggi che regolavano la votazione, prima per censo, poi per istruzione, cambiò anche il Parlamento. E quando la classe media e la borghesia si affermarono, candidarsi divenne una prassi. Anche per chi non ne aveva le capacità. Anche per chI, appunto, vedeva l’approdo alla politica come un arrivo. E non un servizio per il bene più alto dello Stato. Da qui a cambiare le leggi, ad introdurre privilegi sempre maggiori, è stato un attimo. Da qui a far sì che il Parlamento italiano sia carissimo, rispetto ad altri, è stato un lampo.

Oggi, purtroppo, siamo in ben altre condizioni. Per questo anche 2,5 euro all’anno sono troppi, per un Parlamento come questo, con gente come quella che c’è oggi. Ma i costi del Parlamento sono sostenibili, se ci venissero restituiti con professionalità e dedizione al lavoro. Cosa che, purtroppo, oggi non abbiamo.

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