L’Italia volta pagina e riparte dopo la pandemia. Ecco le stime dell’ISTAT e del FMI

ISTAT

I dati economici diffusi negli ultimi giorni da ISTAT e Fondo Monetario Internazionale lasciano ben sperare: l’Italia volta pagina e riparte dopo la pandemia. Le stime di crescita sono migliori rispetto a quelle degli altri Paesi dell’Unione Europea: l’Italia cresce di più della Germania e di altri stati della zona euro. Il 27 luglio scorso, il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto al rialzo le previsioni di crescita del PIL italiano per il 2021: l’aumento si stima al 4,9%, dunque maggiore rispetto al 4,2% previsto lo scorso aprile, mentre nel 2022 si prevede una crescita positiva al 4,2%. Nella stessa giornata, l’ISTAT ha diffuso i risultati di una ricerca che analizza l’indice di fiducia delle imprese e dei consumatori italiani.

Cresce la fiducia dei consumatori dal 115,1 al 116,6 e raggiunge il suo massimo storico da settembre 2018.

Anche l’indice composito del clima di fiducia delle imprese sale da 112,8 a 116,3 e si tratta del valore più alto raggiunto da marzo 2005 ad oggi. La crescita riguarda un po’ tutti i settori, i servizi, le costruzioni, il commercio ed anche la manifattura, anche se con stime più contenute. Sulla base delle risposte alle domande del questionario di indagine ISTAT sul manifatturiero, le imprese lamentano tuttavia insufficienza degli impianti e mancanza di alcuni materiali come ostacoli alla produzione.

L’Italia volta pagina e riparte dopo la pandemia. Le stime dell’ISTAT e del FMI

Resta, comunque, il fatto che stiamo voltando pagina. Infatti, le stime dell’indice del clima di fiducia di consumatori e imprese e le previsioni ottimistiche del Fondo Monetario Internazionale spiegano un circuito virtuoso ormai avviato e lasciano sperare che il Paese possa tornare a vivere un nuovo miracolo economico simile a quello del dopoguerra. Oggi come allora si ha la sensazione di dover ripartire da zero in tutti i campi. Come allora, fondi provenienti da fuori dei confini nazionali dovrebbero sostenere le imprese, i lavoratori e le famiglie e rilanciare gli investimenti. Oggi come allora scendono in campo le migliori energie per guidare la ripresa economica.

E lo scenario che si va consolidando per l’Italia è confermato anche dai dati sul lavoro e sull’occupazione. Questi, segnalano un incoraggiante aumento dei contratti a tempo determinato. Restano alcuni rischi che potrebbero frenare il forte rimbalzo del PIL nell’anno in corso. L’aumento dei contagi in varie parti d’Europa, infatti, potrebbe raffreddare la fiducia dei consumatori e delle imprese. La diffusione della variante Delta potrebbe generare un clima di incertezza per possibili nuove restrizioni. Infine, la scarsità delle materie prime potrebbe avere effetti negativi sulla produzione, con un aumento dei costi delle imprese e dell’inflazione. Ma proprio per evitare i rischi e non compromettere la ripresa già avviata, è importante spingere la campagna vaccinale e non tornare indietro.

Consigliati per te