Lira turca in calo: le previsioni degli analisti

Lira turca

Continua il calo della lira turca. Questa volta per colpa del presidente Tayyip Erdogan che ha licenziato il governatore della banca centrale turca,  governatore Murat Cetinkaya, reo di non aver abbassato i tassi di interesse come da lui voluto. O per lo meno questa sarebbe la spiegazione più ovvia visto che di spiegazioni ufficiali non ne sono arrivate. Attualmente il costo del denaro si aggira intorno al 24% ormai dallo scorso settembre. Il tutto mentre la nazione è colpita da una grave recessione economica.

Attenti alle tensioni con gli Usa

Nei giorni scorsi era scoppiato il caso, sempre in Turchia, dell’accordo tra Ankara e Mosca per l’acquisto di sistemi missilistici di difesa terra-aria S-400. Un accordo che non è piaciuto a Washington la quale ha minacciato l’arrivo di possibili sanzioni. Da parte sua, invece, la Turchia ha giustificato la scelta con la necessità di dover rafforzare i sistemi di difesa aerea di fronte alle minacce provenienti da Siria, Iraq e Mediterraneo orientale. Allo stesso tempo ha sottolineato anche che i confini turchi sono anche confini europei.

L’andamento della lira turca e il suo calo

Ma il crollo della divisa nazionale contro euro e dollaro è l’ultima goccia che arriva all’indomani della decisione di Erdogan riguardante la sostituzione del governatore della banca centrale. Una decisione che, di fatto, ha messo da parte ogni possibile parvenza di indipendenza da parte della banca centrale di Ankara. Numeri alla mano si parla di un -1,8% contro dollaro ed euro. Adesso l’ormai ex governatore Cetinkaya, che avrebbe dovuto lasciare il suo incarico tra 10 mesi, sarà sostituito dal suo vice Murat Uysal. Quest’ultimo, invece, è noto per le sue posizioni dovish in tema di tassi di interesse, posizioni che, a questo punto, si concilierebbero bene con quelle di Erdogan.

Le previsioni degli analisti

Partendo da questi elementi gli analisti adesso prevedono l’arrivo di una serie di tagli sui tassi di interesse già dalla riunione del prossimo 25 luglio. E dal momento che Erdogan ha dovuto combattere contro i tassi alti non solo nell’era di Cetinkaya ma anche durante quella del suo predecessore, Erdem Basci, in molti avvertono che il taglio del costo del denaro potrebbe essere anche forte. Nuove turbolenze in arrivo? Con ogni probabilità sì. Infatti i rischi potrebbero estendersi ad altre nazioni emergenti già in settimana. Un esempio? Il peso messicano è vulnerabile a episodi di panico finanziario e potrebbe reagire negativamente qualora la situazione dovesse acuirsi. Anche in Turchia. Questo perché, secondo gli analisti, il vero obiettivo di Erdogan sarebbe quello di facilitare al massimo i prestiti al comparto delle costruzioni in modo da far aumentare, anche in maniera artificiosa, i numeri di crescita del paese. Con lo scopo di potenziare i consensi intorno al suo operato, soprattutto dopo il recente verdetto delle urne.

Dove la lira turca cambierà tendenza contro euro?

Solo con una chiusura settimanale inferiore ai  5,83.

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