L’INPS pagherà pensioni minime e assegni sociali aumentati ma questi sono i valori di reddito e i beneficiari che ne potranno usufruire

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Già a partire dal 1° gennaio 2022 è iniziata la rivalutazione delle pensioni minime e degli assegni sociali. In generale, gli aumenti ci saranno per tutti, ma la rivalutazione delle minime sarà dell’1,7%. Sicché, se fino a dicembre 2021 l’importo della pensione minima era di 515 euro, dal 1° gennaio salirà a 524 euro. Allo stesso modo, vi sarà un aumento dell’assegno sociale, che da 460 euro mensili passerà a 468,10 euro. Detti cambiamenti derivano, anzitutto, dall’adeguamento, ossia dall’aumento del costo della vita, come rilevato dall’ISTAT. Lo scopo è quello di proteggere i pensionati dalla diminuzione del potere di acquisto dovuto all’aumento dell’inflazione.

Ma come avviene l’adeguamento delle pensioni? Il parametro di riferimento è la variazione percentuale dell’indice medio dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati. Esso viene rilevato dall’ISTAT, con riferimento al valore medio dell’anno precedente.

I destinatari degli aumenti

Così, nel 2022 l’INPS pagherà pensioni minime e assegni sociali aumentati. La rivalutazione dell’1,7%, operante dal 1° gennaio 2022, è tuttavia provvisoria. Questo perché effettuata in assenza dei dati relativi ai mesi di ottobre, novembre e dicembre 2021. Quindi, l’INPS effettuerà dei conguagli a gennaio 2023. Inoltre, l’aumento in questione non sarà uguale per tutti, ma secondo la gradazione che segue:

  1. al 100%, cioè con rivalutazione all’1,7%, per le pensioni di importo fino a quattro volte il trattamento minimo;
  2. poi al 90% (1,44%) per le pensioni di importo compreso tra 4 e 5 volte il trattamento minimo;
  3. ed infine al 75% (1,2%) per le pensioni oltre 5 volte il trattamento minimo.

L’integrazione al minimo spetta a coloro che hanno redditi inferiori a determinate soglie. Queste ultime sono differenti a seconda della data di decorrenza della pensione.

L’INPS pagherà pensioni minime e assegni sociali aumentati ma questi sono i valori di reddito e i beneficiari che ne potranno usufruire

Vediamo, dunque, in caso di pensione minima, quali sono i valori di reddito richiesti per accedervi, aggiornati al 2022:

  • in caso di decorrenza del trattamento a partire dal 1° gennaio 1995, è previsto un limite di 13.619,58 euro. Ciò, in caso di soggetto non coniugato o legalmente separato. Detto limite è elevato a 27.239,16 euro per i soggetti coniugati;
  • se la pensione decorre dal 1° gennaio 1994 al 31 dicembre 1994, il limite è di619,58 euro, per il soggetto non coniugato. Per il coniugato, invece, è di euro 34.048,95 euro;
  • in caso di decorrenza della pensione per i periodi fino al 31 dicembre 1993, il limite è unico ed è pari a 13.619,58 euro.

Ora vediamo cosa accade per l’assegno sociale 2022. In questo caso, come indicato, in base a circolare dell’INPS, l’ammontare di esso sarà pari a 467,65 mensili. Ciò a fronte dei 460,28 euro mensili del 2021. I beneficiari, invece, sono quelli indicati già in precedenza.

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