L’Inps aiuta i genitori che lavorano durante la chiusura delle scuole

Inps

L’ultimo decreto ministeriale ha prolungato la chiusura delle scuole in molte aree colpite dal Covid-19 fino al 3 aprile. L’Inps si spende per aiutare i genitori che lavorano e che hanno i figli a casa da quando le scuole sono schiuse a causa del coronavirus. La vacanza forzata è il risultato di misure cautelative. Se entrambi i genitori sono occupati non è sempre facile trovare qualcuno che si occupi dei pargoli. In questi casi l’Inps aiuta i genitori che lavorano durante la chiusura delle scuole grazie a dei provvedimenti pensati per la situazione. Si tratta del congedo parentale straordinario e rende possibile la permanenza di uno dei genitori a casa. Come richiederlo e da quando è possibile fruirne?

Cos’è e come funziona

Il congedo parentale è una forma di agevolazione che tutti i genitori possono richiedere al di là delle situazioni critiche. Questo vuol dire che non interessa soltanto la fase di lotta al coronavirus, ma è una richiesta che può aver luogo durante tutto l’anno. Perché un genitore possa avvalersi del congedo, devono sussistere delle particolari condizioni lavorative. Possono beneficiare del congedo tutti i genitori di figli con età inferiore ai 12 anni e che abbiano un rapporto di lavoro dipendente. Il periodo di congedo non deve superare i 10 mesi complessivi tra i due genitori che possono fruirne anche contemporaneamente.

Come ottenere il congedo parentale durante la diffusione del coronavirus

Attualmente l’Italia sta affrontando una situazione di emergenza nazionale a causa della diffusione del Covid-19. Per tale motivo lo Stato ha disposto un congedo parentale straordinario conseguente la chiusura delle scuole. Come ottenerlo? L’intenzione è quella di concedere ad almeno uno dei due genitori di assentarsi dalla propria attività lavorativa per restare a casa con i figli. Naturalmente, il provvedimento riguarda tutti quei genitori che sono in costanza di rapporto di lavoro e non quelli che già lavorando da casa. Tutti i genitori che adotteranno la formula del congedo parentale, potranno beneficiare di un’indennità pari al 30% della retribuzione media giornaliera. La quota viene calcolata sulla base dello stipendio percepito durante l’ultimo mese precedente la richiesta di congedo.

Età del figlio

Attenzione però al calcolo dell’indennità in base all’età del figlio. Se il figlio ha un’età compresa tra 0 e 6 anni, l’indennità è pari al 30% per un massimo di 6 mesi di congedo. Se il figlio ha un’età tra 6 anni e un giorno e gli 8 anni, allora l’indennità è pari al 30% solo in un caso: quando il reddito del genitore è2,5 volte inferiore all’importo annuo del trattamento minimo di pensione. Questo vale solo se entrambi i genitori non abbiano fruito del congedo nei primi sei anni di vita del figlio. Quando invece il figlio ha tra gli 8 e i 12 anni, il congedo parentale viene concesso ma senza alcuna indennità. Ogni genitore che intenda usufruire del congedo può inoltrare la domanda nelle seguenti varie modalità:

  • inoltro della domanda sul sito Inps;
  • contattando il centro servizi ai numeri 803164 o 06164164;
  • attraverso gli enti di patronato o gli intermediari dell’istituto previdenziale, laddove possibile.

L’Inps aiuta i genitori che lavorano durante la chiusura delle scuole grazie al congedo parentale. Questa potrebbe essere una buona opportunità da sfruttare considerando l’eventuale prolungamento della chiusura degli istituti di istruzione.

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