L’Indice S&P 500 conferma un’impostazione ribassista?

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Nonostante un certo rumore di fondo abbia caratterizzato le dinamiche delle quotazioni dell’indice americano dopo il massimo di gennaio, è agevole notare che il trend si sta confermando ribassista, quanto meno sul medio termine, in particolare con riferimento alle barre settimanali.

Dopo la prima barra ribassista della settimana del 29 gennaio, le altre o sono state inside, quindi non in grado di invertire il trend, oppure outside con chiusura sotto il minimo della barra precedente.

Per certi versi, ancor meglio si chiarisce la situazione sul time frame giornaliero, dove la fase di rialzo cominciata il 9 febbraio ha assunto le caratteristiche di una dinamica correttiva di tipo triangolare.

Questa fase, quindi, potrebbe costituire una tipica esplosione di una bolla, in cui prima si forma un massimo, poi interviene una fase correttiva più o meno articolata, e infine segue una rottura dei supporti dinamici.

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Al momento questa pare la dinamica assunta dall’indice, ed alcune indicazioni lo confermano.

In particolare pare essersi formata nelle ultime sedute, del tutto analogamente a quanto verificatosi sul Nasdaq composite, anche su questo indice, una configurazione di island reversal top, che prelude a nuovi ribassi,  e parte, a sua volta, di un pattern a diamante sviluppatosi da metà dicembre.

Tale seconda configurazione, abbastanza rara, si riscontra solitamente all’apice di trend rialzisti particolarmente accentuati, proprio come nel caso dello S & P 500, e le ultime sedute hanno segnato anche una rottura ribassista del supporto di tale figura.

Le cose non si stanno, quindi, mettendo certo bene oltre Atlantico, e pare che stia per finire una sorta di onda correttiva in forma composta, che in tale ottica rappresenterebbe solo una dinamica correttiva in un trend impostato ormai al ribasso.

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