L’indice di miseria, un parametro per conoscere il disagio economico e sociale di un Paese

disagio

Per quanto strano, in economia esiste veramente l’indice di miseria, ed è chiamato in questo modo perché rappresenta un parametro per conoscere il disagio economico e sociale di un Paese.

Viene conosciuto col nome più accademico di “Indice del disagio” ma tra gli esperti è conosciuto e denominato come l’indice di miseria.

È poco conosciuto, e utilizzato solo dagli esperti, perché questo è un misuratore ottimale dei successi o degli insuccessi delle amministrazioni in carica sul fronte dell’economia e del sociale, verificati sulla base dei parametri di questo indice.

L’indice di miseria, un parametro per conoscere il disagio economico e sociale di un Paese e vero misuratore della capacità delle amministrazioni pubbliche di operare nel sociale?

Questo indicatore dovrebbe essere usato soprattutto a livello locale o periferico, per valutare la capacità degli amministratori locali di affrontare i problemi economici e sociali, e la loro capacità di poterli risolvere.

È stato creato da un economista americano verso la fine degli anni sessanta, ed è diventato un indice molto importante.

La sua struttura è molto semplice dato che è formato dalla somma del tasso di disoccupazione e dell’indice dei prezzi al consumo o inflazione.

In tal modo si può valutare il disagio sociale di un territorio.

Inflazione + disoccupazione = indice del disagio sociale o indice di miseria

Il presupposto di questo indicatore è che per limitare gli effetti negativi della disoccupazione si devono per forza accettare determinati livelli di inflazione, quindi far partire la ben nota spirale prezzi/salari.

Questa teoria è stata poi elaborata nella curva di Phillips tra inflazione e disoccupazione nel 1979, ormai superata, dato che si trattava di evidenza empirica su una serie storica.

I costi provocati dalla disoccupazione e dall’inflazione hanno natura sociale e potrebbero ripercuotersi anche in conflitti sociali tra i diversi soggetti economici della collettività.

Quindi possiamo calcolare in maniera matematica anche il disagio sociale per determinati periodi storici e vedere come questo misuratore si sviluppa nel tempo.

Passiamo a fare alcuni esempi partici e misuriamo l’indice di miseria dell’Italia

Anno Disoccupazione / % Inflazione / % Indice di miseria / %
2020 9,7 -0,2 9,5
2019 10 0,6 10,6
2018 10,6 1,2 11,8
2017 11,2 1,2 12,4
2016 11,7 0,1 11,8
2015 11,9 0 11,9
2014 12,7 0,3 13
2013 13,4 1,2 14,6
2012 10,7 3,1 13,8
2011 8,4 2,8 11,2
2010 8,4 1,5 9,9

Dalla tabella sopra esposta possiamo ben vedere l’andamento dell’indice di miseria. Sorprendentemente mostra che tale disagio negli ultimi tempi è leggermente diminuito, anche per l’anno 2020.

Ovviamente l’indice di disoccupazione è medio e non prevede la sua suddivisone per genere o fasce di età.

La situazione, almeno momentaneamente, non sembra così disastrosa, o volendo usare un detto popolare: “il diavolo non è così brutto come lo si dipinge”.

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