L’esperienza più intrigante e stimolante per chi vuole diventare un cacciatore di emozioni

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Sin dalla nascita ci siamo trovati ad affrontare piccoli e grandi ostacoli, ed in un modo o nell’altro ognuno di questi è stato un momento di crescita. La paura del buio, allacciarsi le scarpe, andare in bicicletta, le interrogazioni a scuola, il primo colloquio di lavoro. Sono solo alcuni momenti che hanno segnato il percorso di ognuno di noi. Ma se all’inizio è tutto nuovo, e perciò in fin dei conti è tutto una prova, col passar del tempo invece gli “esami” diventano sempre più un’abitudine, grazie all’esperienza. E così alla fine è facile ricadere nella categoria degli immobilisti (seduti comodi nella comfort zone) o in quella dei cacciatori di emozioni.

Gli effetti di adrenalina e dopamina

Quando si è di fronte ad una condizione di eccitazione o stress viene prodotta l’adrenalina, che aumenta la frequenza cardiaca, producendo l’effetto di irrorare più ossigeno a tutto il corpo. Inoltre i muscoli in tensione (pronti all’azione) bruciano maggiori quantità di glucosio, mentre le pupille si dilatano migliorando la funzione visiva. Così sale la sensazione di euforia, che per alcuni sfiora quella di onnipotenza.

Solo quando tutto si ferma si fa sentire la dopamina, un neurotrasmettitore che accompagna la sensazione di piacere e benessere.

L’esperienza più intrigante e stimolante per chi vuole diventare un cacciatore di emozioni

Spesso chi è alla ricerca di emozioni forti si dedica ad attività sportive ed esperienze estreme: paracadutismo, parapendio, bungee jumping, parkour, etc. Tuttavia esiste un modo sorprendente di sperimentare l’adrenalina, una forma per certi versi più interiore (ma non meno fisica): l’improvvisazione teatrale.

Si tratta di una disciplina che smantella letteralmente i principi del teatro classico. L’assenza di un copione (spesso anche di scenografia e costumi) e l’interazione col pubblico fa sì che ogni rappresentazione diventi un’opera unica e irripetibile, frutto della combinazione degli stati d’animo dei presenti.

Questa è probabilmente l’esperienza più intrigante e stimolante per chi vuole diventare un cacciatore di emozioni. Molti paragonano la sensazione di salire su un palco senza copione e scenografia a quella che prova un uomo nudo di fronte ad una platea di persone. Ed in effetti la prova più complicata pare essere proprio quella di togliere ogni artifizio e costruzione, di “spogliarsi”, per lasciare spazio all’emozione più vera. In questo modo l’attore porta inconsapevolmente in scena se stesso, i suoi sogni, le sue paure. L’attore porta in scena l’intera umanità.

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