Il percorso di crescita previsto dal piano industriale di Leonardo per il 2019 si è realizzato, con risultati in linea o superiori rispetto agli obiettivi prefissati. Crescono sensibilmente i ricavi in tutti i settori di business, grazie soprattutto ai successi commerciali e all’aumento del risultato operativo. Queste due componenti hanno saputo compensare il minore apporto di talune joint venture strategiche.
Non si prevedono interruzioni nella crescita di lungo periodo del Gruppo, grazie agli investimenti effettuati in persone, competenze e tecnologie innovative.
Il risultato netto del periodo è cresciuto sensibilmente rispetto all’anno precedente, a 822 milioni di euro, per il forte aumento del risultato operativo, per i minori oneri di ristrutturazione. Da segnalare anche la riduzione dell’ammortamento di attività derivanti da Purchase Price Allocation, oltre agli effetti derivanti dalla transazione con Hitachi.
Leonardo (MIL:LDO) ha realizzato nel 2019 ricavi pari a 13.784 milioni di euro, rispetto ai 12,2 mld del 2018. Si è registrato dunque un significativo incremento del 12,6%, principalmente riconducibile all’Elettronica per la Difesa e Sicurezza ed all’Aeronautica.
Confermata la distribuzione di un dividendo per l’esercizio 2019 pari a 0,14 euro. La data del pagamento è stata fissata al 24 giugno 2020, con record date (ossia data di legittimazione al pagamento del dividendo) 23 giugno 2020. Lo stacco della cedola avverrà in data 22 giugno 2020.
La società ricorda che al momento non è possibile fare previsioni attendibili per il 2020 a causa dell’incertezza legata alla gravità ed alla durata della pandemia.
Leonardo: Alessandro Profumo confermato Amministratore Delegato
L’Assemblea degli Azionisti ha provveduto alla nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione della Società per il triennio 2020-2022. Il nuovo CdA, riunitosi per la prima volta sotto la presidenza di Luciano Carta, ha confermato Alessandro Profumo nella carica di Amministratore Delegato.
Perde terreno stamane il titolo Leonardo a Piazza affari, accusando una discesa del 2,57% a 5,30 euro. Negativa la performance a un mese di quasi il 20%, come quella a sei mesi del 52% e a un anno del 46%.
