Leggere questo libro è come spalancare gli occhi sul mondo

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I libri nascono da esigenze molto diverse tra loro. Possono raccontare fatti veri e non, possono concentrarsi su storie minime, di gente comune, o sulle gesta di personaggi mitici. Pochi libri, però, hanno la capacità (e il coraggio) di raccontare la storia di ognuno di noi.

Questo è quello che fa “The Game”, di Alessandro Baricco, un saggio che si dà il compito di inquadrare la società in cui tutti viviamo. Il tema centrale del libro è la rivoluzione digitale; in poche parole: il mondo in cui tutti siamo immersi. Leggere questo libro è come spalancare gli occhi sul mondo.

Leggere questo libro è come spalancare gli occhi sul mondo

The Game è preceduto idealmente da “I Barbari”, pubblicato, in primis, in 30 puntate sulle colonne di La Repubblica, poi trasformato in libro nel 2006.

Nel prequel, Baricco già inquadrava un tipo di umanità che stava mutando in qualcosa di profondamente diverso da quella che la precedeva. Un’umanità sempre più votata al digitale.

In “The Game” la mutazione è ormai avvenuta. Baricco cerca di disegnare, con linguaggio semplice ma assolutamente incisivo, una mappa della mutazione da analogico a digitale. Dal calcio balilla a Google in meno di vent’anni. Il risultato è il mondo in cui viviamo.

Perché leggere “The Game”

Leggere “The Game” serve a capirci un po’ di più, senza accusare nessuno della dissoluzione degli ideali. La prospettiva più interessante proposta dal libro è quella che capovolge causa ed effetto.

Non dobbiamo più guardare, suggerisce l’autore, alla società digitale come a un frutto del progresso tecnologico. Piuttosto dobbiamo guardare il progresso tecnologico come frutto delle nuove esigenze della società. Esigenze, appunto, digitali.

Baricco parte da un momento preciso: l’invenzione di Space Invaders, noto videogioco da sala. Da lì, il binomio essere umano – schermo si è consolidato, estendendosi a quasi tutto il mondo e a quasi tutte le situazioni. Ecco perché noi viviamo nella società del gioco. Perché passiamo la maggior parte della nostra vita con lo stesso approccio fisico di un giocatore da sala giochi. Nulla di male, anzi. L’importante, come sempre, è capire quello che sta succedendo.

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