Leggere le mail del coniuge può essere reato

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Esistono software facilmente reperibili in commercio che consentono di intercettare tutte le mail in entrata ed in uscita da un account. Un coniuge geloso può pensare di usarlo come metodo di controllo. Ma attenzione. Leggere le mail del coniuge può essere reato. Infatti un software che intercetta tutte le comunicazioni tecnicamente realizza un’attività di intercettazione.

Attività che, per legge, può essere svolta solo dalle Forze dell’Ordine e non da privati a danno di altri privati. Di solito il coniuge geloso ricorre a questi metodi per dimostrare un tradimento ed avvalersene nel giudizio di separazione. Sapendo però che intercettare le comunicazioni altrui è reato, come comportarsi?

La giurisprudenza ha assunto due posizioni diverse sul punto. In alcune sentenze si legge che quelle comunicazioni sono state intercettate in modo illegale e quindi non si possono utilizzare. In altri casi i giudici hanno ritenuto le mail utilizzabili. Però il coniuge ha rischiato il procedimento per violazione della privacy.

Leggere le mail del coniuge può essere reato

Occorre allora decidere se il rischio che si corre usando quelle mail è accettabile o troppo gravoso. Nella scelta è utile la sentenza della Corte di Cassazione che ha assolto un marito il quale aveva prodotto in giudizio le mail della moglie che ne dimostravano l’infedeltà. La raccolta delle mail era avvenuta con un software installato per controllare l’attività on line della figlia adolescente della coppia. La Corte ha ritenuto che il marito si fosse trovato in possesso delle mail della moglie in modo casuale. Non c’era stata nessuna volontà di spiare la moglie direttamente.

Diversamente il coniuge rischia il processo penale per vari reati. Si va dalla violazione di corrispondenza, che consiste nel prendere visione del contenuto di messaggi altrui. Reato è anche l’installazione abusiva di strumenti di intercettazione. Tra questi strumenti rientrano ovviamente i software di cui sopra. Infine il reato di intercettazione fraudolenta. Se il coniuge decide di produrre in Tribunale quanto ha trovato, è bene che sia certo si quello che fa. Deve essere sicuro che quelle prove possano portare all’addebito della separazione all’altro coniuge. Diversamente corre un serio rischio di incriminazione.

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