L’economia americana ha creato meno posti di lavoro

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Investing.com – Il report mensile sull’occupazione statunitense ha mostrato che l’economia ha creato meno posti di lavoro del previsto a dicembre, secondo i dati ufficiali di questo venerdì.

L’occupazione non agricola (NFP) è aumentata di 148.000 unità a dicembre rispetto alle 252.000 del mese prima, dato rivisto al rialzo da un aumento precedentemente riportato di 228.000 unità.

I dati hanno deluso le aspettative di un incremento di 190.000 posti di lavoro ed è inferiore ai 250.000 posti riportati dal report ADP.

Tuttavia, il tasso di disoccupazione è risultato in linea con le previsioni, rimanendo invariato al 4,1%.

La media dei compensi orari è salita dello 0,3% su base mensile a dicembre, come previsto, rispetto all’aumento precedente dello 0,1% rivisto al ribasso dalla stima iniziale dello 0,2%.

Su base annua, l’inflazione dei compensi è salita del 2,5% a dicembre, in linea con le previsioni di una conferma della lettura del mese prima.

L’aumento degli stipendi viene seguito con particolare attenzione dalla Federal Reserve per avere prove della riduzione della stagnazione nel mercato del lavoro e delle pressioni rialziste sull’inflazione. Per gli economisti, un aumento del 3,0% o poco più indica un aumento dell’inflazione.

Inoltre, il settore privato ha creato meno posti di lavoro del previsto a dicembre per un totale di 146.000 unità, contro le 185.000 stimate. Il dato di novembre è stato rivisto ad un aumento di 239.000 unità dal calo di 221.000 della lettura precedente.

L’occupazione statale è salita di 2.000 unità il mese scorso, contro le 13.000 di novembre, dato rivisto da una stima iniziale di un incremento di 7.000 unità. La lettura di dicembre ha deluso le previsioni di un aumento di 5.000 posti di lavoro governativi.

Il tasso di partecipazione resta invariato al 62,7% a dicembre.

Il tasso di disoccupazione U-6, che include quei lavoratori che lavorano part-time per ragioni economiche, è salito all’8,1% dall’8,0% di novembre.

La media delle ore settimanali è rimasta invariata a 34,5 ad dicembre, in linea con le aspettative.

Dopo il report, il dollaro si è indebolito, entrando in territorio negativo contro i principali rivali. L’indice del dollaro USA è scambiato a 91,54 da 91,80 segnato prima dei dati. Il cambio EUR/USD si attesta a 1,2071 da 1,2045 segnato prima dei dati, la coppia USD/JPYscende a 113,06 da 113,29 e il cambio GBP/USD è scambiato a 1,3577 dal precedente 1,3551.

I future dei titoli azionari USA puntano ad un’apertura al rialzo a Wall Street. I future Dowblue-chip salgono di 91 punti, o dello 0,36%, i future S&P 500 vanno su di 10 punti, o dello 0,37%, mentre i future Nasdaq 100 sono in salita di 33 punti, o dello 0,50%.

Sul mercato delle materie prime, i future dell’oro sono scambiati a 1.321,10 dollari l’oncia troy, rispetto ai 1.319,00 dollari segnati prima dei dati, mentre il greggio si attesta a 61,49 dollari al barile dai 61,31 dollari precedenti.

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