Le vecchie abitudini sono dure a morire, anzi, non muoiono: perché il mondo tornerà, fortunatamente, come prima

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Le vecchie abitudini sono dure a morire, anzi, non muoiono: perché il mondo tornerà, fortunatamente, come prima. Durante la profonda reazione del mercato all’epidemia di coronavirus abbiamo ascoltato molte conference call di aziende e giornalisti. Abbiamo tenuto diversi webinar e sessioni di Microsoft Teams, Zoom e StreamYard con clienti e colleghi. Molto spesso abbiamo sentito commenti del tipo: “Questo cambierà per sempre il nostro modo di vivere, lavorare e viaggiare”. Beh, noi non siamo in questo campo. Al contrario, siamo proprio dall’altra parte. Siamo fermamente convinti (anche per formazione culturale e professionale) che gli esseri umani torneranno al modo in cui hanno sempre fatto le cose. E lo faranno non appena sarà sicuro  per loro (o permesso, a seconda di quale delle due cose venga prima) di farlo.

Volete un esempio pratico? Eccovelo.

Molti credono che i viaggiatori si asterranno dal viaggiare, soprattutto dall’affrontare crociere, dato che le navi sono apparentemente diventate un focolaio di infezione mostrato sui media di tutto il mondo. Siamo invece pronti a scommettere che una delle prime voci che saranno segnate sulla lista delle cose da fare dopo essere stato rinchiusi a casa per mesi sarà una vacanza. E sapete perché. Carnival Cruises (uno dei più grandi operatori del mondo) ha offerto rimborsi o un futuro viaggio con un credito di 200 dollari da spendere a bordo. Quasi senza eccezione, i passeggeri che avevano crociere in sospeso, e potevano annullarne, hanno optato per la futura crociera con 200 dollari di spesa extra. Un piccolo giochetto di marketing, e voilà. Le vecchie abitudini sono dure a morire, anzi, non muoiono, come abbiamo detto precedentemente. Il mondo tornerà, fortunatamente, come prima.

Le vecchie abitudini sono dure a morire, anzi, non muoiono

Secondo un sondaggio del Credit Suisse, in cui i consumatori sono stati interpellati in merito ai loro progetti di viaggio e, in particolare, alla velocità con cui prenderanno un aereo per i viaggi internazionali, sapete cosa hanno risposto? Il 25% ha risposto “immediatamente”, mentre il 75% ha risposto “entro i prossimi 6 mesi”. Zero, zero persone hanno detto che non faranno un viaggio aereo entro 1 anno da quando gli sarà permesso. Presumibilmente i numeri miglioreranno ancor di più quando la minaccia di infezione percepita diminuirà. Per esempio, se un vaccino venisse annunciato oggi, quei numeri cambierebbero all’istante, con il 75% disposto a viaggiare immediatamente.

Potete giurarci.

E ve ne diciamo un’altra. Un nostro amico/collega ci ha detto che, secondo lui, un lockdown prolungato avrebbe avuto un effetto sicuro. Avrebbe fatto sì che i cittadini del mondo contemplassero l’importanza delle relazioni individuali e di conseguenza evitassero il consumismo senza senso. Beh, abbiamo una notizia per il nostro amico. Una recentissima ricerca di Accenture non solo dice che non sarà così, ma che non è così neanche adesso. La ricerca dimostra che, mentre la spesa è inizialmente precipitata subito all’inizio della crisi, essa è rimbalzata non appena il denaro fornito dagli Stati ai cittadini ha raggiunto i portafogli dei consumatori. Il rimbalzo ha guadagnato slancio da quando l’isolamento ha cominciato ad alleggerirsi in molte parti del mondo, e sicuramente continuerà.

“Old habits don’t die”, dice il vecchio detto inglese. Le vecchie abitudini non muoiono. Potete scommettere ciò che vorrete che, adesso che le nazioni allentano le restrizioni, ci si può muovere con maggiore libertà, ed i negozi riaprono, la gente tornerà a comportarsi come prima. E’ un semplice meccanismo psicologico, d’altronde. “Pericolo scampato! Una bella cena fuori non me la leva nessuno! E neanche un bel viaggio!” E non importeranno le file fuori dai negozi. Man mano che la situazione migliorerà, quel senso di “avercela fatta” vincerà su tutto. Come deve essere, tra l’altro. Perché, se siamo vivi, bisogna continuare a vivere. E tornare alla vita precedente, che conosciamo bene, è la maniera migliore per farci sentire tranquilli, fuori pericolo e tornare a vivere.

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