Le tisane sono un vero estratto di natura ma bisogna sapere come usarle e quali bere

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Tutti lo sanno: le tisane sono un ottimo alimento che può aiutare a depurarsi e a sgonfiarsi. Messi insieme a una corretta alimentazione e a un’attività sportiva regolare possono davvero fare la differenza. Ma non bisogna pensare a loro come a una sorta di pozione magica che risolva i problemi con un sorso. Anzi, a volte ci convinciamo abbiano proprietà quasi alchemiche.

Queste convinzioni sono sbagliate e possono diventare anche pericolose, se non si sta attenti. Anzitutto è inutile bere litri e litri di tisane e pensare che magicamente si perda peso grazie a esse. Certo, bere molto può avere un effetto diuretico e aiutare a eliminare le tossine, ma non per questo bisogna affidarsi a queste bevande calde – o fredde – come alternativa ai medicinali o a altri rimedi. Da ricordare che le tisane sono un vero estratto di natura ma bisogna sapere come usarle e quali bere e quali sono i loro reali benefici per avere il massimo dell’efficacia.

Rimedi antichi ma senza magie

Un primo mito da sfatare è che le tisane farebbero dimagrire. Alcune erbe possono contrastare il gonfiore addominale, ma da sole non hanno un reale impatto sul grasso da bruciare. È però vero che bere una tisana aiuta a mitigare la fame e il desiderio di mangiare, oltre che a calmare gli stati d’ansia.

Le bevande calde potrebbero avere un effetto emolliente su alcuni disturbi respiratori più lievi come il catarro e la tosse stizzosa. Da secoli si conoscono ad esempio i benefici dell’eucalipto, della menta e del pino. È falso, invece, che i dolcificanti possano alterare le proprietà delle erbe di una tisana: i gusti amarognoli possono essere mitigati, per esempio, con un cucchiaino di miele.

Le tisane sono un vero estratto di natura ma bisogna sapere come usarle e quali bere

Mischiare troppe cose, invece, è controproducente. Non ha senso mescolare tante erbe per accumularne gli effetti, anzi: si rischia che i vari principi attivi si annullino a vicenda. Di norma, poi, i farmacisti e gli esperti di erbe tendono a mischiare una pianta principale da cui si ricava il principio attivo primario; a questa si accostano altre che facilitano l’assorbimento di quest’ultimo.

Bisogna anche stare attenti, perché “naturale” non è sinonimo di “sano”: alcune sostanze contenute nelle erbe possono interferire con altre, magari contenute nei medicinali. Alcune erbe hanno poi la capacità di conciliare il sonno: si pensi alla camomilla, che ha un effetto calmante. Ma questo non le trasforma in sonniferi e magici rimedi contro l’insonnia.

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