Le Sfide del 2013 Politica ed economia a confronto

Portofino

ProiezionidiBorsa regala un buono Spesa di 200,00 a tutti i lettori ! Fino al 31 Dicembre, puoi scrivere a scontopdb@proiezionidiborsa.com e richiedere il BUONO SPESA di 200,00 euro, per acquistare i nostri Ebooks!

Il Buono è cumulabile con tutte le offerte in corso ed è utilizzabile una solta volta.

Siamo alla fine di un anno difficile, soprattutto per i mercati finanziari.
Giorni in cui succede tutto ed altri nulla, tra oscillazioni contenute ed improvvisi colpi di scena.
Mercati di questo tipo, cosiddetti news driven, rendono davvero difficile l’attività dei traders, forse un po’ meno quella degli investitori.

Ma cosa dobbiamo aspettarci per il 2013?

Per dare ordine al tema, distinguerei diverse sottoaree tematiche:
•    Debito pubblico
•    Fiscalità aggregata
•    Nuove prospettive di sviluppo
•    Prospettive politiche
•    Quali investimenti?
Debito pubblico
Qualcuno ricorderà come l’anno scorso era stato pubblicato un report che dava sostanziali indicazioni di tenuta del debito pubblico, e chi avesse colto tale nostra indicazione, oggi, andando a vedere le quotazioni dell’anno scorso di titoli come i BTP, sarebbe stato decisamente contento di averla seguita.

Ora, la grande domanda è: ed ora?

Ed ora, dobbiamo ricordare come si sia rafforzata una volta di più la tenuta del debito pubblico, in parte per fatti noti, ed in parte a fronte di fatti meno noti.
Non è sostanziale merito di Monti, e peraltro io sono sempre stato tra i più accessi critici della sua politica, ma grazie ad una serie di fattori, si è consolidata la prospettiva della tenuta del debito pubblico.
A livello europeo si sono presi importanti provvedimenti e lo stesso Draghi ha interpretato la missione della BCE, come finalizzata anche al salvataggio dell’euro e quindi alla
tenuta della situazione finanziaria dei paesi dell’eurozona.

Di qui strumenti come in fondi antispread.

Peraltro,  in questi giorni si sta aggiungendo un altro tassello.
Si sta discutendo dell’introduzione di una tassa, su direttiva europea, la Tobin tax, peraltro sotto
denominazioni diverse presente già in altri paesi.
Si tratta di tassa sulle transazioni finanziarie di breve termine.
Serve soprattutto ad evitare le spinte più speculative, ed è anche merito di questa se lo spread si è andato assestando.

Politica economica e fiscalità aggregata:

il governo ha puntato soprattutto sulla cosiddetta competitività del lavoro, cioè sul fatto di consentire
agli imprenditori italiani di avere lavoro con orari maggiori e pagando meno, ma è politica miope.
Finchè l’imprenditoria italiana non avrà deciso di investire sul rinnovo delle proprie aziende, si potrà, al limite, vincere una battaglia tattica, ma non strategica.
Se non si rinnovano gli impianti, sarà difficile ottenere nel lungo termine la competitività solo abbattendo il costo del lavoro.
E’ come sostenere che se non si rinnovano gli impianti, si possono comunque avere prodotti competitivi.
Non è ovviamente possibile, e non solo per ragioni ambientali, come l’Ilva dimostra, ma anche economiche.
Sarebbe oggi possibile pensare di costruire una vettura con impianti di inizio del secolo scorso?
Ovviamente no.
Sin qui, dunque, luci ed ombre.
Nonostante le ombre, va peraltro rimarcata una miglior prospettiva di sostenibilità del debito pubblico in Europa, e sicuramente questa situazione dovrebbe migliorare nel tempo.

Quanto alla fiscalità aggregata, tra riedizioni di imposte patrimoniali sulla casa e nuove ipotesi di controlli fiscali (vedi redditometro) la politica del governo si è incentrata prevalentemente sulla politica di bilancio.
Occorre sottolineare, tuttavia, come diversi economisti abbiano sottolineato l’importanza di tornare, in parte, ad una politica monetaria espansiva, basata su un ritorno alla sovranità monetaria nei singoli paesi.
Se verrà adottata questa ipotesi, che deve passare da una riforma dei trattati europei, non ci saranno problemi particolari per rilanciare una ripresa che tuttora stenta.
Se poi ciò sarà realizzato o meno, è ovviamente compito non dell’analista,ma del politico intuirlo e
considerarlo.
Nuove prospettive di sviluppo:
sicuramente il nuovo governo (argomento di stringente attualità, vista, nel momento in cui scrivo, la crisi al momento non formalizzata del governo, che avendo presentato la richiesta di fiducia, è invece andato in minoranza) dovrà puntare anche su una componente di sviluppo, ed almeno in teoria tutte le forze politiche in campo, sia di destra, che di sinistra, includono questo tema nei propri programmi.
Peraltro pare abbastanza scontato che Monti non si ripresenterebbe al traguardo elettorale, comunque
difficilmente le forze centriste che lo appoggiano potrebbero contare sui numeri per fare un governo.
Questo significa che con ogni probabilità saranno vincenti forze polticihe che, in ogni caso, danno maggior spazio allo sviluppo economico.

La politica.
La politica, proprio per questo, avrà diverse opzioni davanti, ed anche in assenza di particolari riforme a livello europeo, saprà dar vita anche a qualche ipotesi di rilancio.
Quanto si saprà destinare a politiche di rilancio e quanto sarà ancora destinato al rigore,ovviamente è prematuro prevederlo, in asenza di nuovi governi e di relativi programmi.
Cosa fare?
Per l’investitore, se esistevano sufficienti ragioni di ritenere, verso la fine dell’anno scorso, che il rapporto rischio/rendimento era a favore di quest’ultimo, per strumenti come i titoli di stato italiani, ora queste ragioni si sono ulteriormente rafforzate.
Per quanto riguarda l’azionario: ancora molte incognite in vista, a partire da un quadro intermarket non del tutto favorevole, al momento, ad una ripresa dell’azionario.
Tuttavia utilizzando un’analisi tecnica di medio e lungo, a partire da tecniche proprietarie di proiezionidiborsa, come il top or bottom, si rivela un quadro potenzialmente pronto ad innestare lo scenario rialzista pluriennale segnalato dall’analisi frattale.
In particolare segnalo come tutti i principali mercati azionari europei siano in posizione da minimo ciclico pluriennale, sul time frame annuale, mentre per il Dow Jones la situazione è di continuazione rialzista.
Sul Ftse Mib appare evidente, sul time frame trimestrale, un’indicazione di rialzo canonica, che le precedenti volte è stata foriera di importanti rialzi.
Possiamo quindi riassumere la situazione come segue:
•    Rapporto rendimento/rischio a favore del rendimento sui titoli di stato anche italiani
•    Situazione diversificata sull’azionario, con talune incoerenze intermarket, ma con situazione diversificata sui diversi indici.
•    Decisamente rialzisti indici come il Dax ed il Dow Jones.
•    Altri indici, come il Ftse Mib ed il relativo future, si trovano in situazione di attesa, di neutralità, ma nell’ambito di una sostanziale riaccumulazione di lungo termine.
•    Allo scattare del superamento di determinate resistenze , sicuramente anche indici rimasti maggiormente indietro, come il nostro, potranno dare espressione ad un rialzo di lungo, come preventivato dal frattale pluriennale.

Dott. Gian Piero Turletti
Staff Proiezionidiborsa
Libreria di Borsa online

Consigliati per te