Le ragioni che hanno spinto i mercati verso un sell off sui listini di tutto il Mondo

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La settimana inizia senza dubbio con dei mercati che registrano tutte, o quasi, le paure del momento. In realtà, paradossalmente, quella più temuta, ovvero quella della guerra in Ucraina, è forse la meno impattante sui listini. Almeno a giudicare dalle cronache finanziarie, le stesse che hanno evidenziato un Ftse Mib che, intorno alle 17 perdeva circa il 2,2%. E non era il solo. Infatti nello stesso momento anche Wall Street era in rosso come tutto il resto d’Europa.

I motivi più evidenti di un andamento particolarmente pesante, sembrano essere stati sia le paure sul fronte dell’indice dei prezzi al consumo, sia la questione dei lockdown in Cina. Nel primo caso il riferimento è senza dubbio al coinvolgimento che si avrà, nei mesi, anche delle Banche centrali. Infatti dopo la BoE e la FED, con ogni probabilità anche la BCE sarà presto chiamata ad intervenire per calmierare una situazione che si preannuncia ben più lunga del previsto.

Infatti le ragioni che hanno spinto i mercati ad un comportamento al limite del compulsivo, sono tante. Non è da oggi, come è ben noto, che le proiezioni parlino a tal proposito di vari fattori concomitanti. Non ultimo, e qui ci si ricollega al secondo punto, i vari lockdown in Cina che hanno fermato non solo la produzione in varie fasi industriali, ma anche la distribuzione. Notoriamente, infatti, nei porti della Cina continuano a restare ferme merci e prodotti. A tutto discapito dei prezzi che tenderanno nel tempo ad aumentare. Così come tenderanno ad aumentare anche i prezzi delle materie prime, comprese quelle alimentari.

Le ragioni che hanno spinto i mercati verso un sell off sui listini di tutto il Mondo

Di qualche giorno fa, infatti, l’allarme dell’ONU sulle tonnellate di grano ferme nei porti ucraini a causa della guerra. Sui mercati, soprattutto quelli statunitensi, a soffrire maggiormente sono stati i titoli tecnologici e in particolare il Nasdaq con ribassi sensibili registrati durante l’arco di tutta la settimana scorsa. Alla luce di tutti questi motivi, quindi, gli analisti non temono più di parlare di mercato orso. Ad ogni modo solitamente in molti prediligono, in casi come questi, puntare su azioni difensive che pagano dividendi solidi e che, nel tempo, hanno dimostrato di reggere alle vendite che solitamente si registrano durante le tempeste.

Guardando, poi, i vari aggiornamenti sui titoli e sui rating da parte degli esperti, si scopre che Jefferies ha confermato il rating Buy su Foot Locker Inc. (target a 61 dollari). Parallelamente Goldman Sachs resta Buy su Moderna Inc. pur tagliando il suo prezzo obiettivo da 363 a 290 dollari. In Italia buone notizie per Enel giudicata Buy da JP Morgan, con target di prezzo fissato a 9 euro.

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